Yann Arthus-Bertrand nelle sue immagini aeree il pianeta che cambia e soffre

il progetto
SPILIMBERGO
Con una cerimonia “virtuale”, il Craf apre le porte del suo albo d’oro a Yann Arthus-Bertrand, monumento vivente della fotografia aerea. Apprezzato in tutto il mondo per le sue immagini spettacolari e pittoriche della superficie del nostro pianeta, l’autore sarà premiato con l'International Award of Photography che il Centro conferisce ogni anno ai fotografi più significativi sulla scena internazionale. A Palazzo Tadea di Spilimbergo sarà inoltre accolta la sua mostra “Home” - ultimo appuntamento della 34° edizione di Friuli Venezia Giulia Fotografia (2020), intitolata #Change e consacrata al tema del cambiamento – che sarà visitabile al pubblico da oggi attraverso attività online e tour virtuali guidati.
«Con #Change e la rassegna 2020 abbiamo invocato le radicali trasformazioni del pianeta, i cambiamenti climatici e dell’uomo con l’obiettivo di innescare, attraverso la fotografia, una virtuosa riflessione sull’ambiente - spiega il presidente del Craf, Enrico Sarcinelli -. Rispettare il mondo nel quale viviamo e diffondere, attraverso l’arte questo messaggio significa sostenere una cultura differente, capace di promuovere il cambiamento e suscitare in ciascuno maggiore senso di responsabilità».
Francese, Yann Arthus-Bertrand ha trascorso un quarto di secolo a fotografare la terra dall’alto ed è l’autore del libro fotografico più venduto nella storia della fotografia, “La Terre vue du ciel” (tre milioni e mezzo di copie, tradotto in ventiquattro lingue). I suoi celebri scatti documentano le trasformazioni e l’impatto dell’uomo sulla Terra, sensibilizzando gli esseri umani allo sviluppo sostenibile.
Trentacinque le immagini di grande formato raccolte in mostra a Palazzo Tadea. Scattate da un elicottero a un'altitudine tra i 30 e i 3.000 metri, sono state realizzate durante le riprese del primo lungometraggio di Yann Arthus-Bertrand, Home (del 2009), effettuate interamente in quota immortalando 120 luoghi in 50 diversi Paesi. «Queste splendide fotografie ci forniscono una panoramica dello stato di salute del nostro pianeta – spiega il direttore del Craf Alvise Rampini –. Anche se non più recenti, sono immagini purtroppo ancora attualissime che denunciano l’immobilismo collettivo e la scarsa coscienza ambientale dell’uomo. La mostra rappresenta il nostro accorato appello all’azione e alla protezione del nostro pianeta».
Dagli oceani alle vette delle montagne, dalla savana ai ghiacciai antartici, dai crateri vulcanici ai deserti africani, le opere selezionate rivelano autentici sentimenti di rispetto e amore per la Terra. «Sono opere straordinarie, di grande valore tecnico e artistico, che indicano all’uomo i suoi errori, le sue scelte sbagliate - sottolinea Rampini - cui è importante porre rimedio prima che sia troppo tardi».
Causa le restrizioni, Yann Arthus-Bertrand non ha potuto raggiungere l’Italia. Il Craf ha scelto comunque di organizzare eventi online per offrire al pubblico l’opportunità di interagire con il fotografo e vivere la mostra, anche se in forma virtuale. Il primo è fissato per oggi alle 19 in diretta sulla pagina Facebook del Craf: «Assieme a Marco Rossitti, docente dell’Università di Udine, intervisterò per circa un’ora Yann Arthus-Bertrand – spiega Rampini –. Cercheremo di raccontare il progetto espositivo Home e di affrontare il tema del cambiamento, così importante e preponderante nelle sue opere. Ovviamente ci aspettiamo interventi e domande dal pubblico a casa».
Il Craf inoltre sta pianificando alcune puntate online con il climatologo Luca Mercalli per illustrare i contenuti delle immagini e accompagnare il pubblico alla comprensione del progetto. —
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