13 indagati fatture false a Prato, Fisco recupera mezzo milione

(ANSA) - PRATO, 09 GIU - Tredici indagati a Prato per un vasto repertorio di meccanismi di evasione fiscale basato su fatture false. Ci sono sette italiani, considerati da procura e guardia di finanza gli organizzatori del sistema fraudolento in quanto titolari di società 'cartolari', per emettere fatture, e sei imprenditori (due italiani e quattro cinesi) a capo di imprese manifatturiere, realmente operative nel distretto tessile, utilizzatori dei flussi generati dalle fatture fittizie. La procura ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini. Inoltre l'Erario ha già introitato 533.000 euro con le prime adesioni ai verbali di contestazione redatti dalla guardia di finanza a seguito dell'accertamento fiscale curato dall'Agenzia delle Entrate. L'indagine, viene evidenziato, è un importante risultato concreto nell'attuazione del protocollo d'intesa siglato a Prato a fine 2024 tra procura, guardia di finanza e Agenzia delle Entrate. Numerosi i reati contestati a vario titolo in questa indagine: emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; infedele e omessa dichiarazione fiscale in violazione del decreto legislativo 74 del 2000; riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Per la GdF i 13 indagati hanno pianificato un articolato disegno criminoso finalizzato all'evasione di imposte dirette e Iva nel settore tessile facendo leva su diversi schemi fraudolenti. Scoperta una società 'esterovestita' di diritto bulgaro ma operante in Italia. I proventi dell'evasione fiscale venivano "ripuliti" con operazioni di autoriciclaggio gestite dagli stessi soggetti e, in alcuni casi, attraverso ulteriori attività di riciclaggio e reimpiego curate da terzi estranei alla frode. (ANSA).
Riproduzione riservata © Il Piccolo