Accordo con le major, Spotify lavora a soluzioni musicali IA

'Al primo posto gli artisti', e nasce un laboratorio dedicato

(ANSA) - MILANO, 17 OTT - Spotify ha annunciato un accordo con le principali etichette discografiche per utilizzare l'intelligenza artificiale in modo "responsabile". Pur senza scendere nel dettaglio di come l'IA verrà integrata nel servizio di streaming, l'azienda afferma di voler realizzare strumenti di intelligenza artificiale che "mettano al primo posto artisti e cantautori" e rispettino il loro copyright. Il colosso concederà in licenza i brani di Sony Music, Universal Music Group, Warner Music Group, tre delle più importanti etichette discografiche al mondo, insieme a quelli di Merlin e Believe, "per garantire che il futuro dell'innovazione musicale avvenga in modo responsabile". Spotify, che conta 276 milioni di abbonati, ha anche creato un laboratorio di ricerca sull'IA, focalizzato sullo sviluppo di nuove soluzioni. La stessa azienda riconosce che l'intelligenza artificiale può non essere vista di buon occhio da molti. "Esiste un'ampia gamma di opinioni sull'uso degli strumenti di musica generativa all'interno della comunità artistica", recita una nota ufficiale del gruppo. "Pertanto, artisti e titolari dei diritti sceglieranno se e come partecipare per garantire che l'uso degli strumenti di intelligenza artificiale sia in linea con i valori delle persone dietro la musica". Nel recente passato, Dua Lipa, Elton John e Paul McCartney si sono espressi contro le aziende di IA che addestrano software generativi con la loro musica, senza autorizzazione. La Bbc riporta l'opinione di un portavoce della MidCitizen Entertainment, società di gestione artistica con sede a New Orleans, secondo cui l'intelligenza artificiale ha "inquinato l'ecosistema creativo, diluendo la già limitata quota di entrate che gli artisti ricevono dalle royalty sullo streaming". Una canzone generata dall'intelligenza artificiale basata su cloni vocali di Drake e The Weeknd è stata rimossa da Spotify nel 2023. (ANSA).

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