>ANSA-LA-STORIA/Ristoratore senegalese, vessato da controlli

(ANSA) - PALERMO, 03 LUG - È arrivato nel 2008 in Sicilia dal Senegal con un regolare visto e l'idea di far conoscere l'Africa, le sue tradizioni, la cucina. Doudou Diouf, fondatore del ristorante Ciwara, nel mercato palermitano della Vucciria, circa un mese fa ha avuto sequestrato il locale dalla polizia municipale, prima che il tribunale del Riesame lo dissequestrasse per l'insussistenza delle accuse che avevano portato alla denuncia del ristoratore, che è anche musicista e ballerino. Arrivato a Catania 17 anni fa, ha conosciuto Matilde Politi, cantautrice siciliana. Con lei si sposta a Palermo e apre un ristorante. "L'idea - spiega Doudou Diouf - era di realizzare un locale in via Libertà o in via Notarbartolo. Ma non è stato possibile". Vuoi per la diffidenza dei proprietari degli immobili, vuoi per i costi elevati, il sogno di Diouf si è concretizzato alla Vucciria, in piazza Caracciolo, nel 2018. Luogo pittoresco ma allergico alle regole. Il nome del ristorante prende origine dalle maschere rituali che raffigurano l'antilope utilizzate dalla popolazione Bambara e riproposte nel logo stesso del locale. "Non è stato semplice convincere il proprietario dei locali a concedermeli in affitto - aggiunge -. Ma una volta che mi ha conosciuto tutto è stato più semplice". Adesso anche alcuni familiari del proprietario portano avanti il progetto del Ciwara. Doudou Diouf nel suo paese ha prestato il servizio militare per tre anni che l'ha ducato al rispetto della legge. "Ho sempre rispettato tutte le ordinanze emesse del Comune - aggiunge - nonostante questo ho subito in questi anni una ventina di controlli e alcuni verbali che non ho contestato. Ma quanto è successo il 6 giugno scorso non lo accetto". Durante un controllo della polizia municipale arrivata con le bodycam gli è stato contestato di aver trasformato il locale in un'affollata discoteca, per quanto l'esercizio sia autorizzato a diffondere la musica. Difeso dall'avvocato Alessandro Crociata, anche grazie alle riprese delle telecamere, Diouf ha portato le prove al tribunale del Riesame che ha revocato il sequestro. L'accusa non ha retto alle tesi difensive e alle immagini che hanno dimostrato la difformità fra quanto contestato dagli agenti della municipale e la realtà. Per il proprietario del ristorante "resta incomprensibile perché la polizia municipale abbia fatto delle contestazioni così pesanti da determinare anche una denuncia penale. Non appena avremo le motivazioni del dissequestro valuteremo ulteriori azioni legali, non solo per il danno economico subito dal momento della chiusura, ma soprattutto perché sia chiaro a tutti che il nostro lavoro si svolge con correttezza". (ANSA).
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