Bomba rudimentale al tribunale di Pisa, arrestati 2 anarchici

Azione nel 2023 'in campagna solidarietà a Cospito'

(ANSA) - PISA, 11 SET - La polizia ha eseguito due arresti, in esecuzione di misura di custodia cautelare ai domiciliari, nei confronti di due appartenenti all'area anarchica pisana per l'ordigno rudimentale che fu lasciato nei pressi del portone di servizio del tribunale di Pisa nel febbraio 2023. Il reato contestato è atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi. Perquisite altre quattro persone tra le province di La Spezia e Massa Carrara. Il "manufatto potenzialmente esplosivo", si spiega in una nota diffusa dalla polizia, "ritrovato parzialmente combusto" era costituito "da una bottiglia di plastica contenente liquido infiammabile, unita ad una bombola da campeggio di gas butano ed un petardo su cui" era "stato avvolto un filamento come miccia". Pochi giorni dopo l'attentato, sui siti d'area anarchica, fu pubblicato "un documento siglato dal Gruppo di solidarietà rivoluzionaria - Consegne a domicilio Fai/Fri con cui" veniva "rivendicata l'azione, perpetrata nell'ambito di una campagna di 'complessivo' attacco allo Stato ed alle sue istituzioni, in solidarietà e supporto all'anarchico Alfredo Cospito". L'inchiesta, condotta dalle Digos di Pisa e di Firenze e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, coordinata dalla Procura del capoluogo toscano, "ha permesso di individuare i responsabili dell'azione di matrice terroristica". Per gli aspetti riguardanti la rivendicazione dell'attentato le indagini, "anche in ambito estero ha interessato, in un quadro di cooperazione internazionale ed attraverso il coordinamento di Eurojust, il corrispettivo Dipartimento di Intelligence francese". La misura cautelare è stata disposta in relazione "alla gravità dei fatti compiuti, alla propensione degli indagati a 'continuare la lotta', alla necessità di garantire un'effettiva cesura con gli ambienti anarco insurrezionalisti di cui i due soggetti risultano far parte, scongiurando in tal modo il pericolo di reiterazione criminosa". (ANSA).

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