Campagna contro fake news alla maturità, uno su sei ci crede

(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Un maturando su 6 crede alla fake news delle tracce online prima dell'esame: ritorna la campagna informativa "Maturità al sicuro" della Polizia di Stato e di Skuola.net per contrastare le fake news sull'esame di Stato. Dopo anni di costante attività calano ma non si azzerano i disinformati: quasi un maturando su 5 pensa di poter tenere con sé lo smartphone durante le prove. Passano gli anni ma, per gli studenti che si apprestano a sostenere la maturità, il rischio di cadere in una delle tradizionali fake news sulle regole d'esame rimane alto anche se in riduzione rispetto al passato. Le nuove tecnologie in particolare, con il costante sviluppo di "aiuti" digitali, possono indurre in tentazione diventando un possibile amplificatore di errori di comportamento che, nelle peggiori delle ipotesi, possono addirittura portare all'esclusione dall'esame. Il rischio è concreto. Lo mostrano chiaramente le risposte date dai circa 1.200 maturandi raggiunti dal monitoraggio effettuato da Skuola.net per la Polizia di Stato a circa una settimana dal via della Maturità 2025. Quasi uno studente su 5, ad esempio, è convinto che durante le prove scritte gli smartphone si possano tenere con sé in postazione quando, invece, devono essere consegnati al banco della commissione, come correttamente dimostra di sapere l'82% del campione interpellato. E se il 15% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 3% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati in fase di correzione e non, come potrebbe avvenire, di vedere invalidato l'intero esame. La quota di coloro che potrebbero incappare in un uso scorretto dello smartphone all'esame, si riduce comunque del 20% rispetto all'anno precedente. Qualcosa di simile avviene con un altro "sorvegliato speciale": lo smartwatch. In questo caso è quasi uno su 6 (il 16%) a pensare che l'orologio tech si possa indossare e usare tranquillamente al polso durante le prove scritte, basta che non sia connesso a Internet. Mentre l' 1% è convinto che si possa usare senza alcuna limitazione anche per accedere alla Rete. Entrambe le risposte sono però sbagliate, visto che l'utilizzo dello smartwatch - di qualsiasi tipologia - è inibito tanto quanto quello del telefonino e di "dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare ricevere fotografie, immagini e audio". In questa categoria rientrano anche tutti quegli oggetti smart di nuova generazione che integrano magari l'intelligenza artificiale (occhiali, assistenti vocali, ecc.): solo il 77% è consapevole che non si possono né portare né usare. (ANSA).
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