Carcere, De Maria totalmente equilibrato con relazioni affettive

(ANSA) - MILANO, 14 MAG - Veniva descritto come una persona totalmente equilibrata, senza scompensi psichici, e che in ambito lavorativo, nella sua attività all'hotel Berna, si era costruito anche delle relazioni affettive, Emanuele De Maria, il detenuto ammesso al lavoro esterno e che in 48 ore, lo scorso fine settimana, ha ucciso una collega barista, ha tentato di uccidere un altro dipendente e si è tolto la vita gettandosi dal Duomo di Milano. Lo si apprende in merito a due relazioni del carcere milanese di Bollate. Ai magistrati milanesi, intanto, è arrivata la richiesta del ministro Nordio, che ha avviato attività ispettiva, di atti e di una relazione sul caso. Nelle carte ci sono due relazioni dell'équipe di psicologi ed educatori, firmate dalla direzione del carcere milanese di Bollate, una del 2023 e l'altra del 2024, e il provvedimento di poche righe del giudice Giulia Turri che, sulla base di quelle relazioni, ha dato l'ok. Nella prima relazione il carcere ha segnalato che De Maria, condannato a 14 anni e 3 mesi in abbreviato per l'omicidio, senza aggravanti, di una donna, era una persona collaborativa, che aveva dato segni di resipiscenza, aveva iniziato a studiare e aveva dato anche due esami universitari. Anche nella seconda relazione, incentrata sul suo percorso di lavoro nell'albergo e seguita alla richiesta di un permesso premio ulteriore, sono stati messi nero su bianco tutti aspetti positivi, nessuno negativo. E' stato indicato che non aveva avuto problemi coi colleghi e che anzi aveva instaurato relazioni affettive. Sempre nelle relazioni c'erano la storia della sua famiglia in Olanda, il suo rapporto col fratello, il periodo di latitanza prima dell'arresto in Germania e il fatto che avesse riconosciuto i suoi errori. Nella seconda relazione erano segnalati anche gli elogi del datore di lavoro per la sua attività di receptionist. (ANSA).
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