Da Firenze e Bologna a Palermo, musicisti per la Palestina

(ANSA) - BOLOGNA, 24 MAG - "La musica contro il silenzio", si chiama così la manifestazione promossa dai lavoratori della musica, ma aperta anche a tutti coloro che vogliano parteciparvi, per sensibilazzare l'opinione pubblica su quanto sta accadendo al popolo palestinese. Al momento sono fissati ritrovi a Firenze per l'1 giugno alle 11 in piazza Santa Maria Novella, a Palermo sempre l'1 alle 18 in piazza Politeama, a Torino l'1 alle 10.30 in piazza Castello, a Genova il 3 giugno alle 17,45 in piazza De Ferrari, e a Bologna il 4 alle 18 in Piazza Maggiore. Adesioni stanno arrivando però da molte altre città, come Venezia, Milano, Cagliari, dove tantissimi musicisti stanno accogliendo l'iniziativa promossa a Firenze da Clarice Curradi (Concertino dei primi violini dell'ORT-Orchestra della Toscana), Alice Parente (cantante e violinista free lance), Antonia Fino (contralto e docente al Conservatorio Cherubini di Firenze), Mattia Petrilli (primo flauto dell'Orchestra Mozart di Bologna e dell'Orchestra del Maggio) e Jorg Winkler (prima viola al Maggio Fiorentino). A comunicheranno le loro date dei loro incontri. "Basta stare in silenzio! - si legge in un comunicato - Per la prima volta suoneremo e canteremo tutti insieme per unirci finalmente alle voci che già da tempo hanno intrapreso questa lotta in solidarietà al popolo palestinese, contro il genocidio e l'apartheid sionisti. Tutto ciò avviene con la complicità e il silenzio di alcuni governi europei, tra cui quello italiano, che continuano a fornire supporto politico, economico e militare a Israele, nonostante le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale. L'iniziativa - prosegue il comunicato - vuole essere una risposta pacifica ma decisa contro il massacro in atto e contro l'indifferenza delle istituzioni: un momento di solidarietà concreta e di sensibilizzazione pubblica. É passato troppo tempo, ma vediamo questa iniziativa come un'onda musicale che travolgerà tante altre città italiane. Partecipiamo, diffondiamo. Restiamo umani". Per aderire basta portare il proprio strumento, la propria voce e la presenza. "Non serve essere professionisti, serve esserci". (ANSA).
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