Fondo Maseri per ricerca con St George's Hospital

Per morte cardiaca giovanile. Altri progetti per 750mila euro

(ANSA) - TRIESTE, 19 AGO - Un progetto di ricerca internazionale con il St George's Hospital di Londra per indagare le cause genetiche e strutturali della morte cardiaca improvvisa giovanile, avviato nel 2025, e che prevede un dottorato clinico triennale alla St George's University e coinvolge i gruppi di Trieste e Londra, grazie a un co-finanziamento complessivo di oltre 480mila euro. Di questa cifra, 290mila euro sono coperti con risorse del fondo Maseri. E' solo una parte degli oltre 750 mila euro investiti in formazione e sperimentazione clinica e preclinica in cardiologia nell'arco delle prime tre annualità di esercizio (2023-2025) del fondo privato lasciato dal prof. Attilio Maseri, cardiologo e filantropo. A gestire il fondo, dedicato alla ricerca cardiovascolare, è l'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina (ASUGI); il coordinamento delle attività di ricerca è affidato al Prof. Gianfranco Sinagra, Direttore della Cardiologia di Trieste. La governance tecnico-finanziaria ASUGI è coordinata da Matteo Dal Ferro, Federica Berni e Riccardo di Lenardo. La collaborazione con il St George's Hospital unisce 3.000 pazienti con cardiomiopatie arruolati a Trieste ad oltre 8.000 casi autoptici raccolti a Londra. L'obiettivo è migliorare la prevenzione attraverso approcci molecolari avanzati, come i punteggi poligenici di rischio (PGS). Tra le altre iniziative sostenute dal fondo Maseri ci sono 3 borse di dottorato UniTS in cardiologia molecolare, un assegno di ricerca (RTDA), in supporto a periodi di formazione in centri internazionali di eccellenza all'estero, rimborsi per l'iscrizione a master di secondo livello e a congressi scientifici internazionali di alto profilo. Un altro progetto (sostenuto con 86mila euro), è con l'IRCCS San Raffaele di Milano e indaga il ruolo della apoptosi nelle aritmie associate a cardiomiopatia infiammatoria, integrando biopsie umane, modelli murini e cardiomiociti da cellule staminali. Le risorse sono state utilizzate anche per premialità per meriti scientifici ai giovani ricercatori - alla cui formazione Maseri aveva rivolto molta attenzione - e a forme di supporto amministrativo e legale per una gestione sempre più efficiente e rigorosa. Se la ricerca ha difficoltà proprio nel reperire risorse, "i fondi Maseri - spiega il prof. Sinagra - sono un motore lungimirante per la crescita della medicina traslazionale, che coniuga ricerca d'avanguardia, eccellenza clinica, formazione, riconoscimento al merito dei giovani e risposta ai bisogni dei malati. Grande riconoscenza ed un contributo sostanziale al posizionamento di Trieste tra i poli scientifici di riferimento a livello internazionale in ambito cardiovascolare". (ANSA).

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