Fornaia di Ascoli, 'piccole cose fanno capire qual è la realtà'

'Violenti non siamo noi con nostri striscioni esultanza festosa'

(ANSA) - ANCONA, 03 MAG - "Non voglio rubare la scena a questa piazza meravigliosa, perché la scena è tutta vostra, delle antifasciste e degli antifascisti che sono qui". Emozionata Lorenza Roiati, titolare dell'attività 'L'assalto ai forni', al corteo antifascista ricostruisce il caso che ha scatenato tensioni e minacce nei suoi confronti. "Il 25 aprile ad Ascoli è successo qualcosa di rilevante. Un video girato da una comune cittadina in poche ore ha fatto una decina di migliaia di visualizzazioni in tutta Italia ed è stato ripreso dalle principali testate nazionali, arrivando fino in Parlamento. E questo significa che qualcosa di rilevante è accaduto". Lorenza spiega "a volte una cosa piccola ci fa capire la direzione che la realtà sta prendendo molto più delle cose immense e spaventose che ci paralizzano". Quello che è accaduto - spiega in mezzo alle centinaia di persone che hanno sfilato ad Ascoli oggi - "dimostra quanto in questo momento si voglia indebolire il dissenso con gesti plateali rivolti a persone e gruppi già marginalizzati, come i migranti, le persone povere, gli attivisti, tutti coloro che sono colpiti dai decreti sicurezza. E' accaduto "un fatto piccolo" ammette che però racconta "di come i nostri governanti si comportano in un clima di crescente tensione, in una società minacciata dal disastro ecologico e che viene preparata al riarmo europeo mentre assistiamo inermi allo sterminio per fame del popolo palestinese dove la guerra viene normalizzata nel dibattito quotidiano". Mentre "l'antifascismo ci ricorda che il nostro paese si risollevò dallo sfacelo della guerra e della dittatura dicendo mai più ingiustizie sociali, mai più disparità di classe, mai più guerre". L'imprenditrice ha ricordato "il silenzio" dell'amministrazione comunale di Ascoli Piceno, "compatto e politico" che ha cercato "di farmi sentire isolata dal resto della città. Non ci sono riusciti". Ma chiarisce che "non vogliamo giudicare il comportamento degli agenti, che eseguono ordini che vengono impartiti dall'alto, ma vogliamo capire da dove sono arrivati questi ordini". Lorenza si "dissocia" dalla violenza e del linguaggio violento dei social ed esprime "solidarietà a chi ne è stato colpito". Ma aggiunge: "i violenti non siamo sicuramente noi che appendiamo striscioni di esultanza festosa in un giorno di festa nazionale, nemmeno i ragazzi e le ragazze del collettivo Caciara (che hanno promosso il corteo di oggi, ndr) che hanno scelto di fare opposizione politica con uno striscione a Colle San Marco". (ANSA).

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