Non parla perché disabile, cittadinanza rinviata per 18enne

(ANSA) - BOLOGNA, 06 GIU - È nato in Italia da famiglia brasiliana e ha compiuto 18 anni, può richiedere la cittadinanza ma è disabile al cento per cento, non parla, e il fatto che non possa dichiarare di "voler diventare italiano" fa sì che la sua pratica passi dal Comune alla Prefettura, allungando i tempi previsti anche di 2-3 anni. A denunciare il caso è la sorella del ragazzo, Aisha, alla Gazzetta di Modena. "Io sono cresciuta qui, ho studiato e quando posso cerco di dare una mano a mia mamma - spiega la giovane - In Comune mi hanno detto che mio fratello può ottenere la cittadinanza, ma che a differenza degli altri, data la sua situazione, deve farlo tramite la Prefettura, che ha tempi burocratici molto più lunghi, di due, tre o anche più anni". La madre, tutore legale del figlio sta tentando di ottenere la cittadinanza da mesi. "In Comune le hanno risposto che lui deve essere in grado di dire che vuole essere italiano e hanno provato a chiederlo proprio a lui sul momento, mettendo mia madre in una situazione di estremo disagio - dice Aisha - Chiaramente lei, che nemmeno parla bene l'italiano e che anzi conserva un forte accento brasiliano, motivo per cui spesso viene facilmente raggirata o derisa, si è innervosita e se n'è andata. Lei ci tiene davvero ad ottenere la cittadinanza per mio fratello e si è sentita vittima di un'ingiustizia". Aisha ha scritto anche al sindaco modenese, Massimo Mezzetti, che si è detto disponibile a monitorare sui tempi. "Ottenere la cittadinanza tramite il Comune, come accade per tutti gli altri, ci avrebbe permesso di averla entro la fine del mese - dice Aisha - Ho raccontato questa storia perché sicuramente ci saranno altre persone disabili e loro tutori là fuori che incorreranno in disagi simili". (ANSA).
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