Protesta delle future mamme a Sapri, "vogliamo partorire qui"

(ANSA) - SAPRI (SALERNO), 10 SET - "Vogliamo partorire qui". Un gruppo di future madri ha protestato oggi davanti all'ospedale "Immacolata" di Sapri, in provincia di Salerno, contro la chiusura del Punto Nascite, operativa dal primo settembre. Le donne, alcune ormai alla 41esima settimana di gravidanza, hanno denunciato il rischio di dover affrontare un parto lontano dalla propria comunità. Al sit-in hanno preso parte anche cittadini, rappresentanti di comitati locali, sigle sindacali, e amministratori del territorio, tra cui l'assessore alle Politiche sociali di Sapri Gerardina Madonna e il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino. Il presidio sanitario per anni ha rappresentato un punto di riferimento per l'intero Golfo di Policastro. Le partorienti lamentano la mancanza di risposte chiare anche per quanto riguarda le urgenze. Secondo quanto riferito dalle manifestanti, nonostante le indicazioni regionali, i servizi di emergenza non sarebbero pienamente garantiti. "La chiusura colpisce una zona di frontiera, dove le distanze pesano più che altrove", ha sottolineato un'attivista del comitato locale. Sulla vicenda interviene anche la Fp CGIL Salerno che si schiera a fianco delle famiglie del Golfo di Policastro. In una nota, il sindacato ha espresso piena solidarietà alle donne in protesta e ha definito "inaccettabile" la chiusura del Punto Nascite. "Una scelta politica sta negando un diritto primario come quello alla salute - si legge nel comunicato -. Il parto non può essere pianificato con precisione e costringere le gestanti a percorrere decine di chilometri per raggiungere l'ospedale di Vallo della Lucania espone a rischi reali". La FP CGIL chiede l'apertura di un tavolo di confronto "urgente e concreto" . Intanto la protesta non si ferma. Le future madri ribadiscono: "Non ci sposteremo altrove. A Sapri abbiamo vissuto tutta la gravidanza, qui vogliamo partorire". (ANSA).
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