Sindaco Udine, sbloccare aiuti medici per Gaza fermi a Tel Aviv

(ANSA) - TRIESTE, 01 AGO - Un appello "affinché vengano attivati con la massima urgenza canali umanitari dedicati, o corridoi prioritari, per l'approvvigionamento di equipaggiamento medico salvavita" a Gaza è stato lanciato dal sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, in una lettera inviata al Ministro degli Esteri, all'Ambasciatore Israeliano in Italia e al sindaco di Tel Aviv. De Toni fa riferimento in particolare alle decine di ventilatori pediatrici per i neonati di Gaza frutto di una donazione italiana fermi da mesi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Apparecchiature del valore di circa 700mila euro prodotti da una azienda italiana e donati all'Unicef nei primi mesi del 2025. Impianti "indispensabili per i medici neonatali degli ospedali della Striscia" ma che "non possono venire utilizzati. Sappiamo le condizioni miserevoli in cui sta sopravvivendo, a stento, la popolazione di Gaza", scrive De Toni. Il sindaco ricorda le parole del Papa: "Si alza sempre più intenso al cielo [...] il pianto delle mamme e dei papà" nella Striscia di Gaza, che "stringono a sé i corpi senza vita dei bambini". De Toni ribadisce "l'accorato appello" del Pontefice "al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, al rispetto integrale del diritto umanitario. Un diritto sancito a livello internazionale, dalla Convenzione di Ginevra su tutti". "Non si può fare finta di nulla - prosegue De Toni - Bloccare aiuti umanitari e in particolare dispositivi medici è una scelta che moltiplica morte e dolore". Infine, "Udine si è sempre schierata dalla parte della pace, per tutti". Per il sindaco "è il momento di intervenire" e chiede di adoperarsi "con ogni mezzo per lasciare che le apparecchiature mediche possano tornare a salvare bambini innocenti". (ANSA).
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