Uccisa nel Milanese, 'lui non rispettava divieto avvicinamento'

Operatori sociali: "nell'ottobre 2023 scoperto il provvedimento"

(ANSA) - MILANO, 12 MAG - A ottobre 2023 gli operatori dei servizi sociali di Settala, il comune alle porte di Milano dove il 3 maggio una donna è stata uccisa dal marito mentre la figlia di 10 anni, che ha poi dato l'allarme, era in casa, avevano "scoperto che il padre non rispettava il provvedimento di allontanamento" e il divieto di avvicinamento firmato dai giudici minorili otto mesi prima. Lo hanno messo a verbale gli stessi operatori oggi davanti al Tribunale dei Minori che li ha convocati nell'udienza di affidamento della piccola agli zii materni. Il padre, ora in carcere con l'accusa di omicidio aggravato, come si evince dal loro racconto, "incontrava la bambina spesso" nonostante il "decreto provvisorio" della magistratura. Incontri che la madre "ha negato" dicendo che il marito "non si era più presentato a casa". Come hanno spiegato i dipendenti comunali, i colloqui protetti e in uno spazio neutro tra papà e piccola si sono tenuti "regolarmente" fino al luglio dell'anno scorso. "Noi avevamo il sentore che la signora volesse riconciliarsi" con il marito e che, come lei aveva detto, stava aspettando si definisse il procedimento nato in seguito a una sua denuncia per maltrattamenti. Ma "non abbiamo mai saputo del rientro a casa" dell'uomo. Anche la scuola della piccola, descritta come "tranquilla" e "solare", nell'autunno di due anni fa era stata informata del divieto di avvicinamento del padre alla figlioletta. (ANSA).

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