Fatima e Alice, due bimbe nate con la camicia all’ospedale di Portogruaro

A distanza di venti giorni le bambine sono nate con il sacco integro, un evento raro. Il direttore del reparto di Ostetricia Babbo: «Sembravano quasi nuotare nel proprio sacco pieno di liquido amniotico»

Rosario Padovano
Il direttore dell'Ostetricia e Ginecologia di Portogruaro Gian Luca Babbo con le ostetriche Laura De Vit ed Eva Guarin
Il direttore dell'Ostetricia e Ginecologia di Portogruaro Gian Luca Babbo con le ostetriche Laura De Vit ed Eva Guarin

Due bambine nate con la camicia. Al punto nascite dell’ospedale di Portogruaro, diretto dal primario Gian Luca Babbo, a distanza di 20 giorni, due bambine (Fatima e Alice) sono “nate con la camicia”, ossia non solo spontaneamente “avvolti” nel sacco, ma con il sacco integro e pieno di liquido amniotico.

In questi casi il cordone ombelicale era normalmente pulsante e le bambine hanno continuato a nuotare nel loro ambiente pur essendo completamente fuori dalla pancia della mamma. Le due ostetriche, Laura De Vit ed Eva Gruarin, hanno provveduto poi a rompere il sacco e a portare le due bambine all'aria.

«I nati in questo modo, con parto naturale e a termine, sono davvero rari. Le due neonate sembravano quasi nuotare nel proprio sacco pieno di liquido amniotico – commenta il dottor Gian Luca Babbo, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Portogruaro -. La mamma di Alice è già alla seconda esperienza, ha raccontato di aver vissuto una sensazione completamente diversa rispetto al primo parto, spiegando di aver percepito quella rarità come un guscio morbido che proteggeva la bambina».

Di sicuro un’esperienza molto particolare, rara e quasi surreale. «Per le mamme che hanno vissuto questo evento senza alcuna complicazione è stato sicuramente un momento particolare e intenso – conclude il dottor Babbo -. Alle due neonate va il nostro augurio di trovare protezione nella vita così come l'hanno trovata nel momento della nascita».

Il Punto nascita di Portogruaro continua a essere strategico per tutto il territorio del Veneto orientale e anche per il vicino Friuli, dove si sono verificate delle chiusure.

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