Dengue, zika e febbre gialla: dall'Oms le nuove linee guida

Più casi per surriscaldamento, sintomi difficili da distinguere

Il riscaldamento globale e l’incremento degli spostamenti internazionali stanno contribuendo alla diffusione di malattie trasmesse da zanzare e zecche, come dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla, che oggi minacciano oltre 5,6 miliardi di persone nel mondo. L’allarme arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che per la prima volta ha pubblicato linee guida cliniche unificate per affrontare queste quattro patologie note come arbovirus.

Le malattie, una volta limitate a specifiche aree tropicali e subtropicali, stanno raggiungendo nuove aree geografiche, comprese l’Europa e l’Italia, dove — secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) — dal 1° gennaio al 30 giugno 2025 si sono registrati 68 casi di dengue e 22 di chikungunya, tutti associati a viaggi all’estero.

Secondo l’Oms, diagnosticare queste infezioni può risultare complesso: i sintomi — febbre, dolori muscolari, malessere generale — spesso si sovrappongono tra loro e ad altre malattie febbrili comuni, ritardando o complicando l’intervento medico.

Cosa dicono le nuove linee guida

Le nuove raccomandazioni dell’Oms, rivolte principalmente agli operatori sanitari, forniscono indicazioni dettagliate per la gestione dei casi lievi e gravi.  Nei casi non gravi si consiglia:

  • Somministrazione di fluidi orali
  • Uso di paracetamolo o metamizolo per febbre e dolore
  • Sconsigliato l’uso di FANS nella fase acuta e corticosteroidi sistemici 

Nei casi gravi, l’Oms raccomanda:

  • Di evitare trasfusioni profilattiche di piastrine in assenza di sanguinamento
  • Non usare immunoglobuline
  • Per la febbre gialla, si prevede l’impiego sperimentale (solo in ambito di ricerca) di anticorpi monoclonali TY014 e del farmaco sofosbuvir

Oltre al trattamento, le linee guida individuano importanti lacune di conoscenza e definiscono aree prioritarie di ricerca, con l’obiettivo di migliorare la preparazione a future epidemie, considerate sempre più probabili nel contesto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione.

L’appello dell’Oms è chiaro: rafforzare i sistemi sanitari e la formazione degli operatori, anche in Paesi finora considerati a basso rischio, per fronteggiare una minaccia sanitaria in crescita.

Riproduzione riservata © Il Piccolo