A Donnet il master del Mib di Trieste per l’etica della leadership: «Nessun fuoriclasse vince da solo»

Rispetto dei ruoli, intelligenza collettiva, responsabilità sociale: la Lectio dell’ad di Generali alla Trieste School of Management

Giorgio Barbieri
Il conferimento del diploma di Mba ad honorem a Philippe Donnet al Mib di Trieste (Lasorte)
Il conferimento del diploma di Mba ad honorem a Philippe Donnet al Mib di Trieste (Lasorte)

«Nessun fuoriclasse può vincere da solo». Con questa immagine ispirata alla sua lunga pratica sui campi da rugby, Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, ha aperto la sua Lectio magistralis nella suggestiva cornice di Palazzo Ferdinandeo, sede del Mib Trieste School of Management. È proprio dal campo da gioco, dove ogni risultato può essere raggiunto solo con il sostegno dei compagni, che Donnet ha tratto una delle lezioni più profonde per la costruzione della sua leadership: il successo, nello sport come in azienda, è sempre frutto di un lavoro di squadra. Come dimostra anche il caso del Paris Saint Germain, ha tenuto a sottolineare Donnet, che ha vinto la Champions League solo quando ha smesso di acquistare figurine come Messi e Neymar e ha costruito una squadra vera sotto la guida di un leader come Luis Enrique.

L’occasione di questo messaggio è stato il conferimento al manager francese del Master of Business Administration Honoris causa.

Come ha ricordato Vladimir Nanut, fondatore e amministratore delegato del Mib, «questa onorificenza celebra un protagonista assoluto del comparto assicurativo e finanziario a livello globale». Il conferimento di ieri segna il ritorno di una tradizione iniziata nel 1993 con Gianfranco Viezzoli e proseguita con figure come Mario Draghi, Leonardo Del Vecchio, Paolo Scaroni, Giuseppe Bono e Giampiero Benedetti. Philippe Donnet si inserisce in questo solco: ingegnere e manager con incarichi apicali in Axa e poi in Generali, dove ha guidato l’azienda attraverso tre piani strategici, garantendo un rendimento totale per gli azionisti pari al 342%, il più alto del settore assicurativo europeo.

Ma più dei numeri a colpire è stato il messaggio valoriale. Donnet ha delineato la sua idea di leadership «umana, strutturata e adattiva», fondata sull’empatia, sull’intelligenza collettiva, sul rispetto dei ruoli e sull’importanza di ambienti di lavoro in cui le persone possano esprimersi liberamente. «È fondamentale» ha spiegato «circondarsi di persone capaci, con mente brillante e forte conoscenza tecnica, dalle quali si possa continuamente imparare». Un altro pilastro della leadership secondo Donnet è la responsabilità sociale. In un mondo attraversato da crisi sanitarie, instabilità geopolitiche, sfide climatiche e digitali, «le grandi aziende private devono unire le forze con governi, istituzioni pubbliche e realtà accademiche», ha affermato. Ne sono esempio iniziative come The Human Safety Net, la fondazione di Generali attiva in 26 Paesi a favore di famiglie fragili e rifugiati, o la collaborazione con il Programma di Sviluppo dell’Onu per rafforzare la resilienza climatica nei Paesi emergenti.

Il manager francese ha spiegato il ruolo che ha avuto la sua esperienza militare: ruoli chiari, responsabilità definite, processi formali. Ma anche energia, apertura mentale, coraggio nei momenti critici. Donnet ha sottolineato l’importanza dell’adattamento: il leader deve saper evolvere, uscire dalla zona di comfort, affrontare la complessità senza semplificazioni. Una visione che rifiuta l’autoritarismo, puntando invece sulla crescita dell’intelligenza collettiva.

Donnet ha concluso la sua lectio ricordando la responsabilità etica del leader: «Agire in modo retto e senza zone d’ombra è un dovere. Le azioni e le parole di un leader possono avere conseguenze profonde sull’intera organizzazione». In un’epoca in cui si moltiplicano le richieste di trasparenza e coerenza, la sua è dunque una voce che invita a coniugare competenza, visione e coscienza morale. In precedenza Andrea Tracogna, Dean della Scuola, aveva messo in evidenza l’allineamento tra il profilo di Donnet e i valori dell’istituzione: «È un punto di riferimento per ciò che vogliamo trasmettere nelle nostre aule». Una lezione che Donnet ha imparato soprattutto sul campo da rugby: si vince solo quando vince la squadra. —

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