Anche la cantante Elisa tra i sostenitori della “Global Sumud Flottilla”
Il video della cantante monfalconese pubblicato su Instagram: «Dobbiamo supportarli, non possiamo rimanere indifferenti davanti alla strage di Gaza»

Se c’è una colonna sonora, per questo viaggio, dev’essere “No Hero”. Persone da 44 paesi “arruolate” alla non governativa Global Sumud Flottilla che non sono eroi nel senso hollywoodiano del termine, ma mettono il loro amore per l’Umanità al servizio di una causa più alta, portando generi di prima necessità, acqua, cibo, medicinali a un popolo avvolto nel sudario della sofferenza.
In questa causa, prestando la sua voce con un messaggio diffuso via social, c’è la persona che, quella canzone, l’ha scritta: Elisa, cantante monfalconese, vincitrice di Sanremo nel 2001, oltre 15 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Sotto un ombrello di plastica trasparente, i capelli bruni raccolti in una coda di cavallo, lo zainetto verde sulle spalle, qualche giorno fa, l’artista ha scandito: «Questo è un messaggio per supportare la missione umanitaria, civile, pacifica di Global Sumud Flotilla, che cercherà di entrare a Gaza via mare con tante, tante imbarcazioni».
Anche Monfalcone, giovedì, si è mobilitata al punto più a nord del Mediterraneo, radunando sul porticciolo centinaia di persone in una sorta di «equipaggio a terra» della spedizione marittima civile: anziani in carrozzina, bambini, scout, politici e attivisti, pure un giovane frate dal santuario della Marcelliana, ognuno con una barchetta di carta tinta dei colori del popolo Palestinese.
Elisa, rispetto a quegli uomini e donne che salperanno oggi da Catania sulle loro imbarcazioni, non ha tentennamenti: «Dobbiamo supportarli, dobbiamo cercare di dar loro attenzione mediatica e non abbandonarli: è molto importante per proteggere le loro vite». Importante che i riflettori dei mass media restino accesi «su questa missione».
Per abbracciare il collettivo impulso a salvare vite, supportato pure dalla ong Emergency: le persone della Flottilla «stanno cercando di arrivare là dove i governi stanno fallendo, stanno cercando di ridare dignità al popolo palestinese, all’umanità intera con questo gesto, una dignità che ultimamente è andata persa».
E questo va sostenuto «perché non possiamo rimanere indifferenti davanti a questa strage – dice la cantante monfalconese –. Dobbiamo cercare di porre fine alla fame, alla sofferenza del popolo palestinese, cercare di aprire un corridoio umanitario per portare a questa gente gli aiuti, le medicine, il cibo, l’acqua di cui hanno bisogno per sopravvivere».
Israele ha infatti già bloccato due tentativi di forzare il blocco navale di Gaza dall’inizio della guerra. «Global Sumud Flotilla – prosegue Elisa – si sta muovendo, sta riempiendo il Mediterraneo con queste barche di civili, con persone normali che si stanno imbarcando e stanno mettendo a rischio la loro vita per cercare di tutelare quella di altre persone che nessuno sta proteggendo. Si stanno mettendo in prima linea, hanno bisogno di noi, hanno bisogno che noi rimaniamo tutti uniti, che li vediamo e che li sosteniamo, che facciamo in modo che non vengano dimenticati e che nessuno possa far loro del male senza che qualcun altro se ne accorga».
«Grazie – conclude – a tutte le persone che stanno intraprendendo questa missione così importante e così pericolosa. Seguite e postiamo la Flottilla: nei loro profili trovate le info e i link per supportarli. Rimaniamo tutti uniti e rimaniamo esseri umani».
La speranza, per questo viaggio, è la stessa racchiusa alla fine del videoclip di No Hero, in un foglietto lasciato a una ragazza in cura all’ospedale, dove si legge: You’ll make it, ce la farai.
Riproduzione riservata © Il Piccolo