Rotoballa cade da un pala meccanica: investito e ucciso operaio di 50 anni. Il fratello: “Un dolore che toglie il fiato”

Incidente mortale nella serata di sabato 3 maggio nello stabilimento della cartiera di Ovaro: il conducente del mezzo si è allontanato dopo l’incidente, poi stato poi rintracciato in stato di shock. Il ricordo della nipote: “Amava il suo lavoro”. Era stato campione regionale di corsa.

Paolo Straulino aveva 50 anni e la cartiera Rdm Group di Ovaro dove si è verificato l'infortunio mortale
Paolo Straulino aveva 50 anni e la cartiera Rdm Group di Ovaro dove si è verificato l'infortunio mortale

È deceduto poco prima delle 23 di sabato 3 maggio mentre stava lavorando alla cartiera Rino De Medici Spa di Ovaro, dove era assunto come dipendente.

Paolo Straulino, 50 anni residente a Sutrio, è stato schiacciato da una rotoballa di paglia caduta da una pala meccanica condotta da un collega di 54 anni residente a Forni Avoltri.

Straulino, immediatamente soccorso, è deceduto sul posto a causa dei gravissimi traumi riportato.

Il collega che era alla guida del mezzo utilizzato per la movimentazione delle merci è scappato, facendo perdere le proprie tracce per poi essere rintracciato, poco prima della mezzanotte, in stato di shock.

La Rdm è una realtà produttiva molto importante per la Carnia, dove dà lavoro a 160 persone.

Il fratello: “Dolore che toglie il fiato”

"È un dolore che toglie il fiato, quello che stiamo provando in questo momento - la testimonianza del fratello di Paolo Straulino, Roberto - . Ci eravamo visti alla laurea di mia figlia e avevo sentito Paolo al telefono due settimane fa. Purtroppo, tra turni di lavoro diversi e famiglia, non riuscivamo a vederci spesso come avremmo voluto.

Era un uomo tranquillo, riservato, un grande lavoratore. In passato è stato campione regionale dei 3 mila metri corsa. Lo seguiva Venanzio Ortis. Faceva parte della Libertas Udine. Era bravo. Poi ha lasciato tutto per cercarsi un lavoro ed essere economicamente indipendente. Mancherà moltissimo a tutti".

Paolo Straulino, oltre a due fratelli e una sorella, lascia 4 nipoti: Nicole, 37 anni, Cristian, 21 anni, Giulia, 26 anni, e Sara, 20 anni.

La sorella di Paolo, Gianna, fatica a trovare le parole per descrivere il dolore che sta provando. "Sono distrutta. Paolo, mio fratello, era un dono speciale. Un fratello così è veramente insostituibile".

Il ricordo della nipote

"Siamo cresciuti assieme, era come un fratello per me. Avevamo solo 14 anni di differenza. Non riesco a credere che non ci sia piu". Nicole, la nipote di Paolo Straulino, dipendente della cartiera di Ovaro, ricorda lo zio, con il quale aveva un rapporto speciale.

"Lo avevo visto il giorno prima. Amava molto il suo lavoro. Era una persona seria e riservata. Ricordo che veniva sempre a prendermi all'asilo quando ero piccola. Mi preparava la merenda e guardavamo assieme i cartoni animati. Ho perso mio padre quando avevo 6 anni e pertanto trascorrevo spesso le mie giornate dai nonni. Paolo era sempre con me. Il suo ricordo vivrà per sempre nel mio cuore e in quello di chi gli ha voluto bene. Era un uomo affettuoso, sapeva farsi volere bene".

Appassionato di funghi, che amava anche raccogliere, Paolo Straulino era stato, in passato, campione regionale dei 3mila metri di corsa.

I genitori, Rinaldo e Teresa, sono deceduti anni fa. Lascia, la sorella Gianna, che risiede a Paluzza, il gemello Mario, con il quale abitava, e il fratello Roberto, dipendente della cartiera di Tolmezzo.

La nipote Nicole aggiunge: "Io l'ho visto l'ultima volta sabato mattina. Era passato a trovarmi. L'ultima cosa che mi ha detto è stata: chiederò il cambio turno per venire a vedere Mobilieri Cedarchis (in programma per il 18 maggio perché mio fratello Cristian Tomat gioca nel Cedarchis da quest'anno). Non so se riesco, vediamo... E ci siamo salutati con i nostri nomignoli con cui ci chiamavamo fin da bambini".

Sutrio, comunità in lutto

Il sindaco di Sutrio, Manlio Mattia, esprime alla famiglia la vicinanza di tutta la comunità di Sutrio. "È un dramma - le parole del primo cittadino - che ci tocca da vicino. La famiglia di Paolo è stimata e conosciuta in paese. Nonostante tutte le precauzioni che vengono prese gli incidenti sul lavoro, purtroppo, continuano a verificarsi. Conoscevo Rinaldo, il papà di Paolo, una bravissima persona. Aveva conosciuto la moglie Teresa in Lussemburgo, dove è nata Gianna, la sorella di Paolo.

L'amore per il suo paese ha spinto Rinaldo a tornare con la famiglia a Sutrio. Dopo la pensione aveva iniziato a fare piccoli interventi di manutenzione.

Siamo addolorati per il dramma che ha colpito questa famiglia. Faremo in modo di far sentire loro la nostra vicinanza e il nostro affetto".

Il messaggio del cugino sindacalista

Questo è il messaggio che ha inviato il cugino ex sindacalista Rsu Cgil Paolo Morocutti alla famiglia Straulino.

“La mia mente prova un continuo senso di colpa e tende a rieleborare continuamente l’evento, cercando spiegazioni e attribuendo a sé stessa colpe che spesso non sono giustificate . É comune pensare: “Se non gli avessi trovato quel lavoro…” o “Se non avessi insistito perché rimanesse…”

Tuttavia è fondamentale distinguere tra le intenzioni e gli eventi: le mie azioni erano motivate dal desiderio di aiutare non di causare un così forte dolore. Siamo profondamente addolorati del tragico destino che ci ha colpito. Non ci sono parole per descrivere un così forte dolore che ancora oggi si debba morire sul posto di lavoro. Cosa che io ho sempre combattuto perché queste non accadessero più. Sentite condoglianze cugini Paolo e Cinzia."

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