Trasferimento di denaro oltre i limiti: rischio maxi multa per 450 bengalesi
Attraverso i money transfer hanno inviato nei loro Paesi cifre superiore ai mille euro a settimana: notificati i verbali, previste sanzioni fino a 50 mila euro

Hanno inviato a “casa”, tramite una (o forse più) agenzia di Money Transfer, una quantità di soldi superiore a quanto concesso dalla normativa che prevede un trasferimento massimo di mille euro a settimana.
Sulle loro tracce, nei mesi scorsi, si era messa la Guardia di Finanza che tramite controlli mirati era riuscita a risalire ad addirittura circa 450 cittadini di origini bengalesi.
Gli accertamenti svolti dal nucleo di polizia economico finanziaria di Venezia ad aprile scorso avevano portato alla luce un sistematico trasferimento all’estero di ingenti quantitativi di denaro, aggirando i controlli previsti dalla normativa di settore, soprattutto quella anti riciclaggio. In particolare, attraverso le tecniche di frazionamento (smurfing) degli importi, il gestore del money transfer, che evidentemente se ne intendeva, per accontentare i clienti era riuscito a eludere i presidi informatici automatizzati delle società prestatrici dei servizi di trasferimento di denaro.
Ora, in questi giorni, i militari hanno notificato i verbali ai diretti interessati. Il rischio, ora, è di dover pagare una multa salata, compresa tra i mille e i 50 mila euro. Il tutto perché, con ogni probabilità, non erano al corrente delle regole in vigore.
In loro soccorso si è mossa Adico, l’associazione dei consumatori, secondo cui l’eventuale violazione è stata effettuata in «buona fede». Motivo per cui ora l’associazione chiede che, in caso di sanzioni, ai cittadini di origini bengalesi sia disposto il minimo edittale della sanzione.
Nello specifico, in uno dei casi seguiti da Adico si parla del trasferimento di 1.900 euro in un colpo solo da parte di un lavoratore straniero, ignaro delle regole sull’antiriciclaggio.
Oltretutto l’uomo, che vive a Marghera con la famiglia, avrebbe inviato quei soldi in un proprio conto personale in Bangladesh, con lo scopo di mettere via i soldi sufficienti per tornare nel paese d’origine.
Chiaramente la mazzata economica può risultare davvero pesante, considerando il range della sanzione. Infatti la legge permette in questo caso al soggetto sanzionato di procedere con l’oblazione, ovvero l’estinzione della multa con l’esborso di un importo “contenuto”, in questo caso 2 mila euro. C’è però un’altra strada da percorrere ed è quella che ha scelto Adico per chi chiederà assistenza in merito.
«Come successo con un caso molto simile riguardante gli assegni non trasferibili che ci ha visto aprire decine e decine di pratiche alcuni anni fa», spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione, «presenteremo per i soci coinvolti in questa vicenda le memorie al Mef spiegando le ragioni della violazione, che sono sostanzialmente legate alla buona fede dei sanzionati. In questo modo chiederemo in prima battuta l’archiviazione della multa, in seconda battuta l’applicazione del minimo edittale che è di mille euro che, se accolto, permette di richiedere una riduzione di due terzi dell’importo».
In questa vicenda Adico non contesta le ragioni alla base delle multe ma cerca di ridurre l’impatto economico della sanzione sulle famiglie.
«I controlli della Guardia di Finanza sono ovviamente legittimi e giustissimi – conclude Garofolini – anche per capire il ruolo dei responsabili del Money Transfer visto che spetterebbe a loro ricordare le norme antiriciclaggio ai clienti, almeno che pure loro non le conoscano. D’altra parte questo pratica di trasferimento di denaro diventa quasi una necessità per molti cittadini stranieri perché il bonifico risulta troppo costoso. La nostra associazione si mette a disposizione dei cittadini che intendano procedere con la presentazione delle memorie al Mef e con la richiesta di archiviazione della pratica op dell’applicazione del minimo edittale».
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