Si tuffa nel Piave a 14 anni, il video shock: «Mi suicido»
Il gesto del giovane che intorno alle 22 di lunedì 10 novembre si è lanciato dal ponte di Vidor: aveva litigato col padre. L’hanno soccorso, è gravissimo al Ca’ Foncello

Ha appoggiato la bicicletta sul parapetto del ponte, si è tolto il giubbotto e in un video ha spiegato il motivo di quello che stava per fare, dopo una lite col padre. Poi si è lasciato cadere nel vuoto, finendo sul greto del Piave.
Un quindicenne si trova ora ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, in seguito al terribile episodio che si è verificato nella tarda serata di lunedì.
Dal paese del Quartier del Piave dove abita si è allontanato in bicicletta, in seguito a un dissidio familiare e un litigio, vagando nel buio fino ad arrivare al ponte di Vidor.
La storia sui social
Erano circa le 22. Al dramma non ha assistito nessuno, ma di quei momenti sarebbero rimaste le tracce in una storia sui social, rimbalzata di smartphone in smartphone, quando però ormai era troppo tardi per fermarlo. In un primo momento anzi qualcuno aveva ipotizzato che la bicicletta fosse stata urtata da un'auto, e che quindi ci fosse un pirata della strada. Dell'urto, però, non c'era nessuna traccia.
La bici e i vestiti anzi erano stati lasciati sulla protezione del ponte, il volo è stato di oltre una ventina di metri. Il corpo esanime che al buio si scorgeva sotto dove non c'era acqua: questa la terribile scena a cui hanno assistito automobilisti. Alcune siepi potrebbero aver attutito la caduta del ragazzo.
I soccorsi
Personale del Suem, vigili del fuoco e i carabinieri di Pieve di Soligo e Valdobbiadene si sono portati in forze sul posto. Con dei proiettori fotoelettrici dal ponte è stata illuminata l'area dove il quindicenne era precipitato, mentre i soccorritori da terra a piedi con le torce si sono fatti strada in mezzo al greto del fiume.
L'elicottero del 118 è atterrato planato in mezzo al Piave, atterrando sulla ghiaia. Un'operazione complicata ma svolta per velocizzare al massimo il trasporto in ospedale, considerate le condizioni disperate del ferito.
Terapia intensiva
Il ragazzo rimane sotto stretto monitoraggio, in terapia intensiva, nel reparto di neurochirurgia del Ca' Foncello. Gli inquirenti hanno escluso il coinvolgimento di terze persone e quindi non sono previste attività d'indagine. Sconvolti familiari e amici e il paese dove è cresciuto.
Senza parole anche il sindaco, per una disgrazia che colpisce e interroga l'intera comunità su quanto accaduto e le fragilità che colpiscono non solo i giovani, ma anche adulti e anziani. Fragilità che a volte si rivelano solo in occasione di episodi estremi.
Paese sconvolto
Tutti sperano che il giovane possa risvegliarsi dal coma. Al di là del complicato quadro clinico, sono gli aspetti legati ai fattori umano e sociale a porre tante domande, con risposte difficili da trovare. Per chi si trova in difficoltà sono attivi servizi di supporto 24 ore su 24, come il Telefono amico o il Telefono Azzurro.
Operatori rispondono anche attraverso chat e Whatsapp, questi i numeri da conttatare: 19696 (Telefono azzurro), 02.23272327 324.0117252 (Telefono amico). Anche la Regione Veneto ha un servizio a disposizione, che può essere contattato attraverso il numero verde: 800.334343.
Offre sostegno psicologico e ascolto a persone in momenti causati da un motivo qualsiasi di crisi. Anche familiari o parenti di persone in difficoltà possono rivolgersi al servizio.
I precedenti
Sul ponte di Vidor si erano già verificati in passato episodi analoghi. Uno di quelli che avevano turbato maggiormente la Marca nel febbraio 2021. Una mamma di 31 anni aveva portato con sé il figlioletto giù dal ponte.
La donna era morta sul colpo, il bimbo di 19 mesi era stato trasportato in ospedale e si era salvato. Un segnale che dà una speranza anche a chi in questo ore si trova in enorme apprensione .
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