«Robot Toni, fammi il solito», il barista diventa hi-tech
Al Sandbox di Treviso è arrivato il bartender domotico dalla torinese Makr Shakr. Riceve l’ordine direttamente dal tablet, afferra un bicchiere, prepara il drink e lo serve al bancone

Nella Treviso delle osterie, patria di spritz e Prosecco, sbarca il bar robotico.
Un tablet per ordinare, un sistema operativo che detta gli ingredienti del cocktail prescelto, due braccia meccaniche per afferrare i liquori e servire i drink al cliente. Tutto fai-da-te, senza barista. Il nome? Toni, of course.
Un’avventura immersiva
Succede tutto al Sandbox Vr, il nuovo locale in viale della Repubblica 236 (vicino alla Fonderia) dedicato alle avventure immersive in realtà virtuale, con giochi con i visori e ispirati alle serie Netflix. E, fra telecamere a infrarossi da cinema (simili a quelle utilizzate per kolossal come Avatar) e visori 3D, ecco l’attrazione nell’attrazione: il bar tradizionale sparisce, l’intelligenza robotica ha il sopravvento.

Va bene il particolare contesto, d’accordo la tecnologia, ma vuoi mettere l’estro di un bartender? Vuoi mettere il rapporto umano rispetto alla tastiera di un tablet? E se la “sala giochi” virtuale è stata inaugurata ieri sera, per vedere operativo il bar robotico bisognerà attendere ancora una decina di giorni.
Toni, il barman
Il barman si chiama Toni, è realizzato dalla torinese Makr Shakr: costo 300 mila euro. L’investimento complessivo, per il nuovo locale travigiano, è invece da 1,5 milioni di euro.
A firmare la novità sono gli imprenditori trevigiani Vito Scavo e Alessandro Bergamo, che hanno acquisito i diritti in esclusiva per l’Italia del marchio statunitense Sandbox, un colosso nei giochi virtuali. L’attività ha garantito l’assunzione a Treviso di una quindicina di under 30: non è stato previsto un barista (sostituito dal robot), ma fra i dipendenti c’è pure chi terrà i contatti con le aziende per organizzare team building. Nuovi risvolti lavorativi.
Il video
Come a Londra
«L’ispirazione è il bar robotico in funzione negli spazi Sandbox di Londra, ora per la prima volta si proverà anche a Treviso», spiega l’imprenditore Bergamo.
Di certo il bar gestito dal robot balza subito all’occhio all’ingresso di Sandbox: è al centro del locale, da una parte un salottino (anche per gustare i cocktail) e dall’altra le stanze dove sperimentare i giochi in realtà virtuale.
Il modello è stato sviluppato in collaborazione con il Senseable City Lab del Massachussets Institute of Technology, il primo bar di questa tipologia ha aperto nel 2024 a Torino.
«Sarà un’altra attrazione», precisa Marco Bardin, di K-strategy communication, che ha collaborato a livello organizzativo con Sandbox Vr, «i cocktail sono preparati da braccia robotiche. Due tablet permettono di scegliere e ordinare, dalle bottiglie appese si versa il quantitativo corretto. Poi il drink ci viene consegnato in mano».
A Sandbox, ad ogni modo, si andrà per divertirsi. E i risvolti sono molteplici. Dalla prossima primavera partiranno progetti per le scuole grazie alle acquisizione dei documentari del British Museum di Londra: fari sui dinosauri. —
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