Un video girato in Carso promuove il Prosecco: i vignaioli triestini preparano la diffida al Consorzio doc

Il presidente dell’associazione Skerlj: «Fuorviante, non ci rappresenta». Ma per Kraus uno spot positivo

Un vigneto sul Carso, il braccio di ferro con il Consorzio prosegue
Un vigneto sul Carso, il braccio di ferro con il Consorzio prosegue

Stop all’utilizzo dell’immagine e del nome del Carso come veicolo di promozione del Prosecco doc. È il concetto della lettera di diffida che l’ufficio legale dell’Associazione dei viticoltori del Carso invierà nei prossimi giorni al Consorzio del Prosecco doc, la struttura sorta nel 2009, che accoglie al suo interno la produzione vinicola del Prosecco in nove province del Nord Est, che vanno da Belluno a Trieste e Gorizia.

A scatenare l’ennesima polemica è stata la diffusione di un video, prodotto dal Consorzio, intitolato appunto “Prosecco doc & il Carso” e che, utilizzando splendide immagini dei castelli di Duino e Miramare, delle pietre dell’altipiano e della rocca di Monrupino, con tanto di figuranti in costume tradizionale che fanno anche un accenno alle Nozze carsiche, si conclude con l’apertura di una bottiglia di Prosecco.

«Il titolo del video e l’utilizzo di costumi tradizionali locali – spiega Matej Skerlj, presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso – a nostro avviso non sono appropriati. Per questo nel documento che invieremo, chiederemo sia tolta la denominazione Carso, perché in questo caso ci sembra non ci sia sufficiente rispetto per il Carso stesso. In sostanza, se si vuole fare un video promozionale del vino, non si può, sfruttando come sfondo il nostro splendido Carso e le nostre tradizioni culturali, stappare una bottiglia di Prosecco. In questo modo si crea confusione nel pubblico, mettendo assieme cose molto diverse fra loro».

Del fatto che si sarebbe girato il video erano stati preventivamente avvisati alcuni sindaci dell’altipiano, ma non era stato sufficientemente specificato loro quale sarebbe stato il preciso contenuto di tale produzione, evidentemente finalizzato alla promozione del Prosecco. «A nostro avviso – riprende Skerlj – non è il caso che si faccia promozione del territorio attraverso il Prosecco, perché il territorio si può e si deve valorizzare da solo. Non è un caso che nel video non siano utilizzate le pianure del Veneto, ma alcune delle principali bellezze del nostro territorio. In definitiva siamo noi che stiamo facendo un favore ai produttori veneti del Prosecco doc e non viceversa. Noi invece vogliamo distinguere i nostri prodotti locali, che sono di nicchia e di qualità, e non vorremmo che si cominciasse a fare confusione».

Su questo fronte è molto impegnato anche Beniamino Zidarich, noto produttore del Carso: «Per promuovere il nostro Carso – dice – l’ultima cosa da fare è affiancarlo al Prosecco. Sfruttare panorami e tradizioni locali per promuovere il Prosecco doc è evidentemente un intento da stroncare, anche perché genera confusione sulle produzioni locali che noi sosteniamo con forza».

Ma non tutte le posizioni in campo sono per tenere una linea polemica. Arrivano così dei distinguo. «L’amministrazione comunale – precisa sul tema la prima cittadina di Monrupino, Tanja Kosmina – è e sarà sempre a favore di tutti i produttori locali, senza distinzioni, anche perché del loro lavoro siamo orgogliosi. Mi dispiace che un video forse un po’ subdolo, peraltro girato in una struttura che non dipende dal Comune, abbia scatenato una polemica di questo tipo». Polemica che non spaventa di certo Edi Kraus, presidente della cooperativa “Carso nostro”, proprietaria della Casa carsica, nella quale è stata girata l’ultima parte del video: «Eravamo a conoscenza del contenuto del video prima che lo girassero – evidenzia – e, considerando che la nostra Cooperativa non dispone di grandi mezzi finanziari, abbiamo colto l’occasione per promuovere la Casa carsica, che necessità di visibilità a livello turistico e l’obiettivo è stato centrato. La scelta è stata nostra e la confermiamo». —

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