Bimbi in moschea durante la gita a Treviso, Zaia: «Si è passato il limite»
Il governatore del Veneto Luca Zaia commenta le immagini dei bambini inginocchiati in moschea: «Non si è rispettata l’identità culturale e religiosa, nessuno deve essere obbligato a pregare un altro Dio»

Sta facendo discutere la visita di una classe di scuola dell’infanzia a una moschea di Treviso, dove – secondo le immagini circolate – alcuni bambini sarebbero stati fatti inginocchiare, rivolti verso la Mecca, mimando gesti di preghiera e ascoltando l’intervento dell’imam.
A sollevare la questione è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che in un’intervista al Giornale ha criticato quanto accaduto: «Che ci sia una visita alla moschea ci può stare. Però dalle immagini che ho visto mi pare che li abbiano fatti inginocchiare fronte a terra, mimare una preghiera, ascoltare i discorsi dell’imam. Si è passato il limite».
L’intervista di Luca Zaia
Zaia sottolinea di non avere nulla contro la libertà religiosa, ma di ritenere che in questo caso si sia mancato di rispetto ai bambini e alle loro famiglie: «Immagino che molti di quei bambini provengano da famiglie cattoliche. Non si è rispettato l’aspetto identitario. Anche chi si dichiara ateo ha radici cristiane. Non possono essere cancellate».
«Noi sappiamo benissimo che ci sono bambini musulmani che escono durante l’ora di religione. Giustissimo. Ma immaginiamo se una maestra cattolica avesse costretto bambini musulmani a pregare in una chiesa? Nessuno deve essere obbligato a pregare un altro Dio».
Secondo Zaia, «dal punto di vista formativo, a quell’età i bambini assorbono tutto. Ricordano e ne sono condizionati per tutta la vita. Solo un cristiano può porsi il problema di non urtare un musulmano. Ma dobbiamo evitare l’autocastrazione identitaria. Il presepe e il crocefisso non sono solo religione, ma simboli culturali della nostra civiltà».
Maestre con il velo
Infine, una riflessione sulle maestre che hanno indossato il velo durante la visita: «Avrebbero potuto spiegare, per esempio, che Maria – la Madonna – è l’unica donna citata nel Corano ed è molto rispettata. Non dobbiamo temere le altre religioni, ma ognuno ha la sua identità. Se vai in un ristorante indiano, mangi curry. Se vieni da me, mangi polenta».
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