La Cgil Fvg alza il tiro: dalla protesta per Gaza allo sciopero generale

L’assemblea regionale ha dato il via a un autunno di lotta: oltre alla tragedia in Medio Oriente, nel mirino la Finanziaria

Marco Ballico
L'assemblea della Cgil all’auditorium di Udine (Foto Petrussi)
L'assemblea della Cgil all’auditorium di Udine (Foto Petrussi)

Dalla mobilitazione pro Gaza dei giorni scorsi a un possibile sciopero generale. L’autunno di lotta della Cgil è decollato a Udine, nell’auditorium della Regione, in un’assemblea delle categorie e dei territori che ha riunito 400 delegati.

Partendo dalla tragedia di Gaza, il segretario Michele Piga ha ribadito il forte messaggio pacifista lanciato dalla Confederazione, un impegno che non si ferma e che potrebbe portare appunto alla soluzione estrema dello sciopero generale, «per chiedere il cessate il fuoco immediato, la protezione del popolo palestinese, l’apertura di corridoi umanitari, un’uscita dal conflitto basata sul riconoscimento del principio “due popoli, due stati”». Obiettivi che per la Cgil passano anche attraverso l’adozione di sanzioni verso Israele.

«Non possiamo restare indifferenti davanti alla sofferenza», ha ribadito Piga, contestando le parole del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che ha puntato il dito contro gli insegnanti colpevoli, a suo dire, di aver avviato un dibattito parziale nelle scuole sulla situazione di Gaza. «Un intervento a gamba tesa – le parole del segretario – su chi ha promosso invece un dibattito democratico tra i ragazzi, più sensibili a quanto sta accadendo».

Accanto al tema internazionale, l’assemblea ha poi affrontato il contesto economico e occupazionale della regione. Pur con segnali di tenuta, ha incalzato la Cgil, persistono crisi in vari settori: manifatturiero, in particolare elettrodomestico e automotive, terziario e turismo. Le incertezze su grandi aziende come Electrolux e Savio nel Pordenonese, crisi irrisolte come quella della Tirso a Trieste e l’alto numero di infortuni anche in colossi come Fincantieri evidenziano, sempre secondo la Cgil, l’urgenza di rilanciare politiche industriali e investimenti privati per sostenere l’export e la vocazione produttiva del Fvg.

Quindi, l’attenzione sulla Finanziaria regionale: la richiesta è di un articolato che rafforzi sanità e contrattazione, tuteli il potere d’acquisto dei salari e qualifichi la filiera degli appalti, per contrastare il lavoro povero nei servizi esternalizzati dalla pubblica amministrazione. L’assemblea ha infine ragionato sulla mobilitazione già indetta per il 25 ottobre a Roma sulla legge di bilancio nazionale 2026, incentrata sui rinnovi contrattuali, sulla sicurezza del lavoro, sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale.

«Quel testo dovrà essere anche l’occasione per una svolta nel segno di una maggiore giustizia fiscale – ha sottolineato il segretario Piga –, come strumento di difesa dei redditi di lavoratori e pensionati, falcidiati dall’inflazione e penalizzati anche nell’accesso alla sanità e al welfare». Tra le richieste, la restituzione del Fiscal drag, la detassazione degli aumenti salariali e un innalzamento della spesa sanitaria dal 6,2 al 7,5% del Pil, per garantire più equità e accesso ai servizi. —

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