Il coordinamento della Polizia locale diventa regionale: «Servizi più rapidi»
Il nuovo modello operativo farà capo al Comando di Trieste e consentirà un interscambio di personale tra i vari Comuni

Nasce il coordinamento regionale della Polizia locale e il Friuli Venezia Giulia diventa la prima Regione ad attuare un’iniziativa del genere.
Martedì mattina la firma sull’accordo di attuazione che è stato sottoscritto dall’assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti e dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.
Il coordinamento farà capo proprio a Trieste, dove la Polizia locale può contare sulla struttura più grande in Fvg e su una sala operativa attiva 24 ore su 24. Consentirà un interscambio di personale specializzato, bypassando le lungaggini burocratiche e permettendo di mettere a disposizione gli agenti, da un Comune all’altro, in tempi molto brevi per intervenire in caso di determinate esigenze operative e investigative, di manifestazioni pubbliche, di calamità naturali, andando a compensare la mancanza di risorse professionali specializzate che caratterizza inevitabilmente i Comuni più piccoli.
«La realizzazione di questo progetto di coordinamento si inserisce nell’ambito della nostra legge regionale del 2021 – ha spiegato Roberti –. Abbiamo redatto la nuova normativa sulla sicurezza consapevoli che la Polizia locale è cambiata in questi anni, acquisendo sempre più competenze e un livello di specializzazione molto più elevato. Abbiamo fatto in modo che quelle specializzazioni fossero sostenute sempre di più dalla Regione, ad esempio attività investigative e tecnico scientifiche di polizia giudiziaria, edilizia, ambientale, stradale, unità cinofile, controlli con l’utilizzo dei droni, tutela delle vittime di violenza domestica».
«Sappiamo però perfettamente – ha sottolineato l’assessore – che non tutti i corpi di Polizia locale possono avere tutte queste specializzazioni, soprattutto quando si hanno organici inferiori alle 12 unità. Ora le specializzazioni della Polizia locale sparse nel nostro territorio, soprattutto nelle sedi più grandi, potranno essere messe a sistema. I Comuni più piccoli con servizi di Polizia locale molto ridotti o assenti potranno chiedere personale dalle altre sedi senza che questo richieda complessi procedimenti burocratici per determinati interventi. E tutte le spese per gli spostamenti saranno coperte finanziariamente dalla Regione».
«Non si tratta di una regionalizzazione, ma solo di un coordinamento, che lascia intatta l’autonomia di tutte le Polizie locali dei vari Comuni» ha puntualizzato l’assessore.
«Il concetto ispiratore è quello di una comunità regionale in cui tutti gli agenti della Polizia locale abbiano la stessa uniforme e la stessa formazione operativa sul campo – ha fatto presente il direttore del Servizio Polizia locale, sicurezza e politiche dell’immigrazione della Regione, Gian Luca Albertazzi –. Ricordiamo che noi possiamo contare su un totale, in tutta la regione, di 950 operatori di Polizia locale. Grazie a questa intesa potremo mettere a fattor comune capacità tecniche e competenze che si sono sviluppate non solo nei Comuni più grandi».
«Vediamo tutti i giorni che anche in piccoli Comuni montani ci sono autentici talenti che possono diventare una risorsa operativa per tutta la regione. Oppure, per fare un esempio, ci sono Comuni di piccole dimensioni, ma in cui è stato possibile sviluppare in modo notevole specialità come l’approccio alla difesa e al supporto alle donne vittime di violenza».
«Questo coordinamento permetterà poi un enorme miglioramento per quanto riguarda tempistiche di intervento e snellimento burocratico in caso di calamità – ha continuato Albertazzi –. Un esempio: se si verificava una calamità in Carnia era necessario riempire un pacco di carte e passava un giorno intero prima di muovere degli agenti da Trieste. Ma adesso, nell’arco di un’ora, si potranno mandare già sul campo. Oppure, in occasione del Giro d’Italia, serviva fare degli accordi ogni volta Comune per Comune. Colmiamo così un vuoto della legislazione nazionale che è vecchia di quarant’anni e siamo la prima Regione a mettere in atto un percorso di questo tipo» .
L’accordo siglato ha durata quinquennale e diventerà pienamente operativo all’inizio del 2026, dopo che anche gli altri enti locali avranno potuto aderire all’intesa nel corso delle prossime settimane.
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