Bagarre in Consiglio regionale dopo la crisi: le opposizioni lasciano l’aula

Il punto contestato dalle opposizioni è che gli assessori che hanno rimesso le deleghe non hanno lo standing politico per discutere le leggi

Valeria Pace
Celotti, Moretti, Cosolini e Russo del Pd in Consiglio regionale
Celotti, Moretti, Cosolini e Russo del Pd in Consiglio regionale

Le opposizioni lasciano l’aula del Consiglio regionale, dopo che il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin rifiuta la richiesta di un’informativa urgente sulla crisi politica che si è aperta in maggioranza ascoltata dalla viva voce del presidente – o del vicepresidente in sua mancanza – della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il punto contestato dalle opposizioni è che gli assessori che hanno rimesso le deleghe al presidente Massimiliano Fedriga non hanno lo standing politico per discutere le leggi.

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Viene sollevato prima da Diego Moretti, il capogruppo dei dem e poi da Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto, il quale annuncia che le opposizioni avrebbero lasciato l’aula in caso la richiesta fosse disattesa. Bordin la rigetta, sostenendo che tutti gli assessori hanno regolarmente le deleghe in mano e che quanto è successo dal punto di vista politico è accaduto “fuori da qui”.

Scoppia una bagarre, con Moretti che urla: “Vergogna! Vergogna!” e “Tutta Italia vi sta guardando e voi fate finta che la politica sia fuori di qui!”, esplode il dem Francesco Russo che inizia un confronto con l’assessore Pierpaolo Roberti. Intanto Bordin tenta inutilmente di ripristinare la calma.

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Dopo l’uscita dei consiglieri di minoranza il capogruppo della Lega Antonio Calligaris chiede “di discutere di quanto successo in ufficio di presidenza anche per valutare eventuali sanzioni disciplinari”, richiesta a cui si associano gli altri capigruppo di maggioranza. Dopo qualche intervento dei relatori di maggioranza, la seduta viene sospesa su richiesta di Calligaris. L’opposizione a stretto giro convoca una conferenza stampa.

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