Festival del cambiamento, a Gorizia un laboratorio di pace: il programma

Geopolitica, giornalismo di guerra e ruolo del Friuli Venezia Giulia nel processo di ricostruzione al centro dell’evento in agenda l’8 ottobre

Laura Blasich
Fedriga e Paoletti alla presentazione (Tibaldi)
Fedriga e Paoletti alla presentazione (Tibaldi)

L’8 ottobre a Gorizia si discuterà di cosa sia una pace “giusta” e come si possa costruire, quali implicazioni abbia a livello economico, geopolitico e quale ruolo possa avere un racconto veritiero di ciò che accade al fronte. Lo farà il quarto Festival del Cambiamento, organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia assieme a International stragic Network e MedOr Italian Foundation con la collaborazione Regione Fvg e con il patrocinio di Unioncamere e dell’Università di Trieste e di cui il gruppo Nord Est Multimedia è media partner.

L’evento quest’anno non sarà condiviso con Trieste, ma sarà tutto concentrato a Gorizia, definita “città della pace giusta” per essere riuscita a superare divisioni e ferite tanto da diventare con Nova Gorica la prima Capitale europea della cultura transfrontaliera.

«Affronteremo un tema quanto mai attuale, in una realtà piccola ma che sta fornendo un esempio concreto che il cambiamento e la pace sono possibili», ha detto il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti presentando il programma della giornata nella sede goriziana della Cciaa assieme al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e al sindaco Rodolfo Ziberna.

«Dobbiamo interrogarci su cos’è una pace giusta – ha affermato il governatore Fedriga – e su temi che hanno dei riflessi diretti sulla nostra regione, come il ruolo che l’Imec, il corridoio economico India – Medio Oriente – Europa, potrà avere nel processo di ricostruzione post-bellico».

Un’infrastruttura che rappresenterà una piattaforma logistica essenziale a livello globale, come rilevato dall’ambasciatore Francesco Maria Talò, socio fondatore di Isn e inviato speciale dell’Italia per l’Imec, ha rilevato ieri, presentando il programma del festival. «Allo stesso tempo, non possiamo non considerare i riflessi che nuovi equilibri geopolitici possono avere sull’economia dei territori e in particolare sul nostro sistema portuale e logistico – ha aggiunto Fedriga –. Basti pensare alle nuove rotte commerciali, come quella polare, che rischiano di ridimensionare il ruolo del Canale di Suez e di conseguenza anche i traffici mediterranei, da sempre centrali. In un contesto di blocchi e di contrapposizioni che non hanno ancora assunto una definizione chiara e definitiva, la nostra regione deve continuare a riflettere e a prepararsi, valorizzando i propri asset strategici».

I relatori

La giornata dell’8 ottobre, che sarà tutta ospitata dal conference center dell’Università di Trieste nell’ex seminario di via Alviano, si aprirà, dopo i saluti istituzionali, con un primo panel sul futuro dell’Europa in un contesto di crisi multiple che avrà tra i relatori il già commissario Ue per Migrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos e il già ministro degli Affari esteri di Slovacchia Miroslav Lajčák.

A parlare dell’impatto economico dei conflitti ci saranno invece tra gli altri l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero, l’ad di Illycaffè Cristina Scocchia e il segretario generale dell’Ince Franco Dal Mas. La sessione mattutina sarà chiusa dal keynote speech di Marco Minniti, presidente di MedOr Italian Foundation, mentre quella pomeridiana sarà aperta dal panel che esplorerà il ruolo del multilateralismo e della diplomazia assieme a diplomatici degli Emirati arabi uniti e del Marocco, ma anche dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio, e del già inviato Osce per l’Ucraina, il diplomatico austriaco Martin Sajdik.

La quarta e ultima sessione sarà dedicata ai “Racconti dal fronte”, curata dall’inviato di guerra de Il Giornale Fausto Biloslavo, che l’ha presentata e lo vedrà intervenire assieme tra gli altri a Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, all’inviata della Rai Stefania Battistini e a Andrea Romoli del Tg2, ieri presente.

Il panel sarà condotto e moderato dal vicedirettore del Gruppo Nem con delega al Piccolo Fabrizio Brancoli. «La presenza di giornalisti che portano testimonianze dirette dai fronti di guerra è un ulteriore valore aggiunto per il festival – ha osservato il governatore –. La loro esperienza ci ricorda quanto sia importante distinguere i fatti dalla propaganda, perché troppo spesso anche in questi giorni assistiamo a narrazioni manipolate che rischiano di disorientare i cittadini».

L’obiettivo complessivo della giornata è in ogni caso quello di «riflettere per poi agire», come sottolineato da Talò, che tra i temi connessi alla costruzione della pace ha incluso anche quello del cambiamento climatico.

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