A Gorizia presidio e flash-mob: per Gaza ottanta prof prendono posizione

Le dichiarazioni del portavoce Pratali Maffei: «L’assalto alla Flotilla e la deportazione degli equipaggi rappresentano la fine del diritto internazionale»

Alex Pessotto
Il presidio a Gorizia (Tibaldi)
Il presidio a Gorizia (Tibaldi)

Gorizia si mobilita in favore della Palestina. Ottanta docenti del suo polo liceale hanno sottoscritto una mozione riguardo alla tragedia di Gaza impegnandosi «a mettere in atto iniziative didattiche e momenti di informazione e sensibilizzazione su ogni minaccia alla pace in essere sia in Medio Oriente che nel mondo intero».

Nello stesso testo si legge che «nessuna ragione politica o militare può giustificare l’annientamento sistematico di Gaza e l’occupazione di porzioni di Stati non in guerra con Israele come la Siria ed il Libano».

I docenti ricordano poi che «l’esercito israeliano a Gaza ha prodotto ad oggi la morte di oltre 65 mila civili palestinesi di cui almeno 20 mila bambini, e la distruzione di gran parte degli edifici». Alla stessa maniera, evidenziano che «la Commissione Onu per i Territori Occupati della Palestina definisce ufficialmente l’azione di Israele come “genocidio”, come descritto dalla Convenzione di Ginevra del 1948».

Sempre a Gorizia, mercoledì, lo spazio antistante alla Prefettura dalle 18 ha ospitato un presidio organizzato dal Global movement to Gaza che ha in Sergio Pratali Maffei il referente e portavoce regionale.

«L’assalto alla Flotilla e la deportazione degli equipaggi rappresentano la fine del diritto internazionale, la fine dei diritti costituzionali e la fine della democrazia nel nostro Paese», ha dichiarato Pratali Maffei agli oltre cento presenti, mentre sventolava qualche bandiera della Palestina.

Quindi, è partito un corteo per dirigersi nei pressi dell’ospedale di via Fatebenefratelli dov’era previsto un flash-mob che rientrava nell’iniziativa “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”, promosso dal personale sanitario delle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza. In serata un troncone si è staccato e si è diretto alla stazione, come successo a Trieste, dove era schierato un presidio dei carabinieri.

(foto Tibaldi)
(foto Tibaldi)

«Giovedì sera – ha spiegato il comitato promotore – abbiamo acceso insieme, in tutta Italia, torce, lampade, lumini, candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare gli oltre 60 mila palestinesi uccisi in questi ultime due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1.677 sanitari i cui nomi ricorderemo durante il flash mob, in una lettura a staffetta tra le regioni». 

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