Tornano le Province in Fvg, via libera del Senato: il nuovo Statuto entro la fine dell’anno

Il ministro Calderoli: il testo voluto dalla Regione non è stato modificato. Gli organi dell’ente di area vasta saranno eletti direttamente dai cittadini

Cristian Rigo
La sala consiliare di Palazzo Belgrado,ex sede della provincia di Udine
La sala consiliare di Palazzo Belgrado,ex sede della provincia di Udine

 

Altro passo avanti verso il ritorno delle Province. Lo ha compiuto oggi, martedì 27 maggio, il Senato che ha espresso il primo voto favorevole al Ddl costituzionale che modifica lo Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia.

I voti a favore sono stati 85, i contrari 45, gli astenuti 10. La relatrice Daisy Pirovano, della Lega, ha illustrato il testo anche al ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli che ha poi commentato: «Il testo non ha subìto modifiche e prosegue quindi il suo percorso, fortemente richiesto e sollecitato dalla regione al Parlamento. Il Ddl tornerà ora alla Camera per la terza lettura, in tempi che confido potranno essere brevi».

L’abolizione

«Il Friuli Venezia Giulia - ha ricordato il senatore e segretario regionale della Lega Marco Dreosto nel suo intervento in aula - è l’unica regione in Italia in cui una norma fortemente voluta dalla sinistra, con l’allora presidente Debora Serracchiani. Un’operazione condotta con superficialità e senza ascoltare né i Comuni né le comunità locali. Le Unioni Territoriali Intercomunali (Uti), imposte ai territori senza alcun processo partecipativo, avrebbe dovuto sostituire le Province, ma la maggior parte dei Comuni non ha aderito e così ne è nato un contenzioso che ha paralizzato l’azione amministrativa». Ecco perché l’abolizione dell’ente intermedio del 2016, per Dreosto, «ha avuto effetti drammatici». Da lì la necessità di intervenire con il Ddl.

L’iter

Il testo ha avuto il primo via libera alla Camera il 23 ottobre scorso, ieri è arrivato quello del Senato e adesso «servirà un ulteriore passaggio tecnico in seconda lettura da farsi non prima di 90 giorni alla Camera e poi, sempre non prima di 90 giorni, il via libera definitivo in Senato. Un iter necessario per tutte le leggi che hanno rango costituzionale. Quindi l’approvazione finale - prevede Dreosto - potrà arrivare in dicembre o al massimo entro l’inizio del 2026».

La proposta di legge inserisce nella definizione di enti locali anche gli enti di area vasta, aggiungendo che gli organi sono eletti direttamente. Stabilisce che spetta alla legge regionale disciplinare la prima istituzione, le circoscrizioni, le funzioni, la forma di governo e le modalità di elezione. Prevede inoltre la possibilità di assegnare alle nuove Province una quota delle entrate del Friuli Venezia Giulia.

La Regione al lavoro

«Con gli uffici della Direzione Autonomie locali siamo già al lavoro per dare concretezza alla riforma: stiamo predisponendo gli atti necessari alla costituzione del nuovo ente, al trasferimento delle prime competenze, alla definizione della legge elettorale e a un modello di governance moderno, in grado di rispondere alle sfide attuali e future», ha annunciato l’assessore regionale alle Autonomie locali e funzione pubblica, Pierpaolo Roberti.

Riproduzione riservata © Il Piccolo