Terzo mandato, Fedriga dopo lo stop in Senato: «Non vivo pensando solo a questo»
Il governatore del Friuli Venezia parla di «strumentalizzazioni che ostacolano il lavoro». Dreosto (Lega): «Forza Italia ha affossato l’emendamento». Conti (Pd): «Sipario calato sulle sue ambizioni»

«C’è una parte politica che vede il fantasma del terzo mandato qualsiasi cosa si faccia. Per il Friuli Venezia Giulia il problema non si pone, visto che la legislatura si concluderà soltanto nel 2028. Ne parlo, mi confronto sul Governo, dopo aver ricevuto il mandato dalla Conferenza delle Regioni. Ma con l’esecutivo interloquisco di affari molto più importanti, che riguardano i fondi europei, il Pnrr, il Fondo sanitario nazionale».
Assicura di «non vivere tutto il giorno pensando al terzo mandato» il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, commentando lo stop della Commissione Affari costituzionali del Senato all’emendamento presentato dalla Lega per rimuovere il limite dei mandati dei governatori.
«Quando sono in Aula, e si parla dell’integrazione del programma di governo, e non c’è una parola sul terzo mandato, l’opposizione parla solo di terzo mandato. Oggi parliamo del problema dei bilanci delle Regioni che devono essere approvati e viene fuori il terzo mandato: la vita esiste anche oltre il terzo mandato – ha detto Fedriga a margine della seduta del Consiglio regionale -, con queste strumentalizzazioni è complicatissimo lavorare nell’interesse delle istituzioni».
Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha commentato anche la richiesta presentata alla Conferenza delle Regioni dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha richiesto il rinvio delle elezioni regionali in programma in autunno per evitare agli stessi enti il bilancio provvisorio. «C’è stata una discussione durante la quale gran parte delle Regioni ha preso atto di quel che è stato sollevato dalla Regione Campania, ma non solo, rispetto al rischio o alla certezza che vadano in bilancio provvisorio. Un problema rispetto al quale mi confronterò col governo: è una criticità che dobbiamo tenere in considerazione perché significa di fatto paralizzare le Regioni in un momento così delicato».
In generale, ha aggiunto Fedriga, «non possiamo permettere che cinque regioni ogni cinque anni vadano in bilancio provvisorio: è un problema che è necessario affrontare. Oggi non si è mai parlato, mai affrontato il discorso del terzo mandato in Conferenza delle Regioni».
E tornando sul terzo mandato: «Ho affrontato il tema da presidente della Conferenza delle Regioni a seguito di un documento votato all’unanimità da tutti i presidenti delle Regioni, che chiedono un approfondimento al governo per rivedere il limite dei mandati. Dopodiché le forze politiche di maggioranza e il governo hanno avuto un’interlocuzione: non c’è posizione condivisa, faccio una fotografia di una situazione che sto vivendo da spettatore».
Dreosto: «Emendamento affossato da Forza Italia»
«Prendiamo atto con rammarico della bocciatura dell’emendamento sul terzo mandato. Il voto contrario di Forza Italia ha determinato l’affossamento della norma per le regioni a Statuto Ordinario: una scelta politica che, chiaramente e come abbiamo ampiamente detto, non condividiamo. Per la Lega il terzo mandato resta un obiettivo importante, ma non sarà mai oggetto di scambi al ribasso sulla pelle dei cittadini», ha sottolineato il senatore Marco Dreosto, segretario della Lega in Friuli Venezia Giulia e tra i firmatari dell’emendamento. «L’ipotesi ventilata di un baratto con lo Ius Scholae voluto da FI ci vede assolutamente contrari. Ci abbiamo messo la faccia nella nostra battaglia a favore del terzo mandato e sempre a testa alta diciamo assolutamente no alla cittadinanza facile. Come Lega ci continueremo a battere per non finire come nelle periferie francesi o belghe, dove immigrati di seconda o terza generazione mettono a ferro e fuoco il Paese che li ha accolti – ha aggiunto Dreosto - . La cittadinanza deve essere concessa dopo un adeguato percorso a chi conosce lingua, cultura e soprattutto rispetta le nostre tradizioni. Non regalata. Coerenza e orgoglio nei nostri valori vengono prima di tutto, ed è per questo che i cittadini ci hanno votato».
Conti (Pd): «Sipario sulle aspirazioni di Fedriga»
«La chiusura del teatrino nazionale sul terzo mandato a questo punto fa calare il sipario anche sulle aspirazioni di Fedriga. A prescindere da come si esprimerà la Consulta è politicamente poco credibile che il Friuli Venezia Giulia potrà essere l'unica regione in Italia in cui ipotizzare una situazione speciale, nonostante il nostro Statuto. Abbiamo perso mesi a discutere del destino di alcune persone e adesso il mancato accordo nel centrodestra mette fine alle loro ambizioni. Anche l'emendamento presentato al Senato si è rivelato l'ultimo bluff, adesso nessuno ha scuse il presidente Fedriga col centrodestra ha poco più di due anni per mantenere le sue promesse di governo». Lo dichiara la segretaria regionale del Pd Fvg Caterina Conti, dopo che è stato bocciato l'emendamento sul terzo mandato per i presidenti di Regione presentato dalla Lega in Senato.
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