I volontari non sono datori di lavoro: svolta al Senato dopo la tragedia di Preone

Approvato un emendamento che tutela i coordinatori e i volontari di Protezione civile e Croce Rossa: non potranno più essere equiparati a datori di lavoro in caso di incidenti

Cristian Rigo
L’assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi
L’assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi

Via libera della commissione Bilancio alla tutela per i volontari della Protezione civile e della Croce rossa che non potranno più essere equiparati a un datore di lavoro sul fronte della responsabilità. Il voto del Senato è atteso per oggi con il Governo che porrà la fiducia.

Niente più citazioni quindi nel caso in cui si verifichino incidenti come accaduto due anni fa a Preone quando un volontario è morto durante un intervento e il sindaco e il coordinatore della Protezione Civile sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo.

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L’emendamento

Ieri è stato approvata una modifica normativa che stabilisce una nuova interpretazione all’articolo 3 del decreto legislativo del 9 aprile 2008 e quindi «nei riguardi delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, numero 381, delle organizzazioni di volontariato della protezione civile, nonché dei volontari della Croce Rossa Italiana, e i coordinatori comunali delle attività di volontariato non possono in alcun modo essere equiparati al datore di lavoro o al dirigente per le finalità di cui all’articolo 18 del richiamato decreto legislativo numero 81 del 2008».

La tutela

L’emendamento è stato presentato dal senatore e segretario regionale della Lega, Marco Dreosto: «È stata scritta una bella pagina per la Protezione Civile. Non è stata una battaglia facile, né priva di difficoltà e ostacoli, ma l’abbiamo vinta grazie alla forza e alla determinazione di tutto il movimento della Protezione Civile, che fin dall’inizio ha giustamente sollevato il problema e ha saputo sensibilizzare anche me, che sono volontario prima ancora che legislatore.

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I sindaci della Carnia in tribunale a sostegno del collega Andrea Martinis

Il voto favorevole in Commissione Bilancio a Palazzo Madama è un segnale importante di responsabilità istituzionale. Ringrazio tutti i colleghi senatori che hanno compreso la portata e l’urgenza di questa norma. Abbiamo evitato ulteriori ritardi con questa accelerazione nonostante non tutti erano entusiasti di vedere altri portare avanti questa battaglia. Ma io non guardo a chi rivendica la paternità: guardo al risultato.

E il risultato è che oggi abbiamo tutelato chi ogni giorno si mette a disposizione della collettività, spesso in silenzio e senza pretendere nulla. Questo emendamento è per loro. Per tutti i coordinatori e i volontari che meritano rispetto, certezze e il pieno sostegno delle istituzioni».

I tempi

«Dopo il via libera del Senato la prossima settimana la modifica sarà discussa alla Camera ed entro l’8 agosto il decreto legge sarà approvato e diventerà subito operativo», ha precisato Dreosto.

La tragedia

La necessità di garantire maggiore tutela ai volontari e ai coordinatori della protezione civile è nata dopo l’incidente accaduto il 29 luglio 2023, quando Giuseppe De Paoli, un volontario di 74 anni, è stato colpito da un albero mentre rimuoveva dei tronchi. Il sindaco di Preone, Andrea Martinis, e il coordinatore della Protezione Civile, Renato Valent, sono stati chiamati a rispondere di omicidio colposo.

Secondo l’accusa, sindaco e coordinatore inviarono la squadra della Protezione civile in una zona pericolosa senza averla adeguatamente formata e addestrata per il ripristino, in buona sostanza non avrebbero valutato i rischi e fornito attrezzature idonee.

La protesta

In seguito all’avvio del procedimento penale primi i gruppi di Pc della Carnia e poi dell’intera regione, in seguito anche a una direttiva dell’Anci, avevano sospeso l’attività. Uno “sciopero” condiviso dall’assessore regionale Riccardo Riccardi che, insieme al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, si è adoperato per trovare una soluzione.

«Ogni gruppo comunale - spiega il presidente dell’Anci Fvg, Dorino Favot - ha deciso autonomamente se e quali attività sospendere per dare un segnale chiaro. Alcuni hanno bloccato tutto, altri hanno fatto delle eccezioni per esempio per garantire lo svolgimento di eventi come il Giro per il quale erano stati assunti impegni da tempo. Con il voto dell’emendamento è stato fatto un passo avanti, ma resta il nodo dei sindaci».

La copertura legale

Lo scorso maggio, il consiglio regionale ha approvato la norma di legge che assicura il rimborso delle spese legali ai primi cittadini e ai volontari coinvolti in eventuali inchieste giudiziarie conseguenti alle attività svolte sul territorio.

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