Donne, ecco le regine del vento alla Barcolana

Parità e inclusione al centro di “Women in Sailing”. Protagonista anche la campionessa olimpica Banti

Stefani, Mioni e Genc
Stefani, Mioni e Genc

Una gara intensa con un vincitore per certi versi inaspettato. Ma “Women in Sailing”, promossa da Generali dal 2019 e sempre più consolidata nel programma di Barcolana, è soprattutto una splendida occasione per promuovere i valori di parità e inclusione nel mondo della vela, attraverso la formazione di classi con equipaggi misti dove donne e uomini possano avere gli stessi ruoli.

Per questa edizione pure con una regata dedicata, a fianco al Trofeo Generali Women in Sailing, che è riservato al team misto con una donna al timone che per primo taglierà il traguardo domani. Ieri mattina, quindi, quattro squadre a bordo di monotipi si sono date battaglia sulle acque triestine, aiutate da una bella giornata di «Bora calante, anzi danzante», come l’ha definita il presidente di Barcolana Mitja Gialuz durante la premiazione in piazza Unità.

Alla fine a trionfare, grazie a tre primi posti e a un secondo posto, è stata la barca 4 gialla, un mix perfetto tra giovani e senior. Da un lato il talento di Michela Stefani (al timone) e Matteo Mioni. Dall’altro la grande esperienza di Dean Bassi, direttore sportivo della Società Velica di Barcola e Grignano (di cui Stefani e Mioni fanno parte), e di Pinar Coskuner Genç, presidente del comitato di regata alle Olimpiadi di Parigi 2024.

«Tutti gli incontri sono stati serrati, con cambi di classifica continui», racconta Bassi. Non solo per il vento, ma anche per il livello molto alto degli avversari. Basti pensare che la barca 1 blu, arrivata terza, aveva a bordo un doppio oro olimpico come Caterina Banti.

Con lei, insieme a Jana Germani e Luca De Vidovich, c’era Vittorio Bonifacio, punto di riferimento della classe 420 al pari di Lisa Vucetti; i due solitamente gareggiano in coppia e sono campioni italiani, europei e mondiali. Anche Lisa era presente ieri come timoniere della barca 2 rossa, che ha chiuso seconda, coadiuvata da Jamila Cerdeira, Alessio Castellan e Noah Barbiero.

Quarta, infine, la barca 3 verde, con Chiara Benini Floriani al timone e l’equipaggio completato da Alessandra Dubbini, Luca Centazzo e Jutta Scherlitz.

«Quest’anno abbiamo voluto dare a Women in Sailing uno spazio ulteriore al di fuori della Barcolana», spiega Emma Ursich, responsabile Corporate Identity di Gruppo Generali. «Così vogliamo contribuire a sviluppare i valori di diversità e inclusione, temi di grande attualità».

Il progetto gode poi del supporto della Federazione Italiana Vela e di World Sailing. «Sono enti che promuovono questo sport in Italia e nel mondo, dobbiamo accompagnarci a loro e capire come arrivare a più persone possibili». Perché si tratta, appunto, di lanciare un messaggio. «Donne e uomini in barca possono completarsi a vicenda alla perfezione», aggiunge Dean Bassi. «Ogni anno questo progetto si evolve e io personalmente, anche come organizzatore, sono molto soddisfatto: qui con vince la barca, ma l’evento. Alla fine, questo è pur sempre un gioco, ma noi siamo qui per comunicare qualcosa di molto importante».

Soddisfatta anche Michela Stefani. Per la vittoria e non solo per quella. «È stata una giornata bellissima: di solito si vedono equipaggi interamente al maschile, oppure, se le donne ci sono, vengono messe a fare lavori un po’ meno “di forza” in barca», commenta. «Stavolta, invece, eravamo tutti assieme con ruoli ben definiti, la cosa migliore secondo me». —

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