«Regeni non era un agente segreto. Nei Servizi nessuno lo conosceva»

L’ex capo dell’Aise: «Sondai anche l’MI6 inglese, mi dissero che non era una loro risorsa»

I servizi segreti egiziani già in quel 3 febbraio del 2016, giorno nel quale fu trovato il cadavere ai latidi una strada, erano a conoscenza delle ferite che erano state inferte sul corpo di Giulio Regeni. Lesioni che sarebbe stato accertate ufficialmente soltanto dieci giorni più tardi, dall’autopsia effettuata in Italia. È questa la rivelazione fatta dall’ex capo dell’Aise, l’Agenzia dei servizi segreti che si occupa di estero, Alberto Manenti, che all’epoca dell’omicidio del ricercatore itali

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