Pallacanestro Trieste, l’orgoglio di Ruzzier
ll play dei biancorossi guarda con soddisfazione all’ultima annata. «Peccato per i troppi infortuni, ora ripartiamo più ambiziosi. Christian? Un uomo vero»

Chiudere il capitolo di questa stagione con la voglia, immediata, di scriverne un altro. Proiettato sul futuro e su un prossimo campionato che partirà con grandi aspettative, Michele Ruzzier riavvolge il nastro dei ricordi di un torneo concluso con l’orgoglio di aver disputato una splendida annata e di aver regalato grandi soddisfazioni a una città che si nutre di basket. Senza accontentarsi, guardando con ambizione alle prossime sfide, ma con la consapevolezza di dover dare ai risultati raggiunti il peso che meritano.
«Fare di più rispetto al sesto posto che abbiamo ottenuto in stagione regolare, anche alla luce dei tanti infortuni con cui abbiamo dovuto fare i conti, sarebbe stato difficile – l’analisi di Ruzzier –. Realisticamente parlando abbiamo chiuso una stagione molto positiva, l’unico rammarico resta gara-tre dei playoff contro Brescia. Nel secondo tempo del match giocato a Treviso, qualche errore lo abbiamo commesso – continua Michele –, avessimo vinto quella partita forse le cose nella serie sarebbero finite diversamente. Ma è andata così e lo accettiamo. Dopo le difficoltà vissute negli ultimi anni, aver potuto vivere un anno tranquillo e pieno di gioia è stato gratificante. La cosa più bella è stata l’amore della gente, straordinaria nel corso di tutto il campionato».
Si riparte da una base solida, da un gruppo che dalla leadership di Michele e Brooks e dalle conferme di Ross, Brown e Uthoff potrà trovare solidità. Ne parlava Gianmarco Pozzecco in una intervista rilasciataci alla vigilia dei playoff, sottolineando come Trieste proprio per questa continuità nel progetto tecnico, sarà protagonista anche nella prossima stagione. «Ripetersi non è mai facile, questo dobbiamo dirlo – sottolinea Ruz –, ma certo l’idea di migliorare il prossimo anno fa parte della mentalità di questa società. Lo abbiamo visto e sperimentato nell’anno di Serie A2, anche quando le cose non andavano bene Michael (Arcieri, ndr) continuava a dirci di stare tranquilli perché tutto sarebbe finito bene. Si guarda al futuro sempre con positività».
Una solida base tecnica con una guida ancora tutta da scoprire. «Aspettiamo di capire chi arriverà, nel frattempo un pensiero lo voglio dedicare a Christian, un uomo con la u maiuscola e un coach che non smetterò di ringraziare per la grande fiducia che mi ha dimostrato – le parole di Ruzzier –. Con Jamion sono stato bene, di lui mi resterà il ricordo di una persona sempre positiva. Credo di non averlo mai visto in palestra senza un sorriso stampato sulle labbra».
Un’ultima battuta sulla finale scudetto che, da giovedì, metterà di fronte Virtus Bologna e Germani Brescia. «Alla fine sono giunte in finale le squadre che lo hanno meritato di più – conclude Michele –. La forza di Brescia l’abbiamo provata sulla nostra pelle, con Trapani ha fatto ancora meglio perché è riuscita a rovesciare lo svantaggio del fattore campo vincendo due volte in Sicilia. Hanno un impianto di gioco solido e affidabile e tutte le armi per poter mettere in difficoltà la Virtus. Bologna, pur tra mille difficoltà, ha saputo uscire indenne dalla sfida contro Milano mostrando tutta la sua solidità. Sarà una bella finale, per i due anni che ho vissuto a Bologna spero possa vincere la Virtus».
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