Pallacanestro Trieste, la festa senza botto dei tifosi

Coreografia straordinaria dei supporter che hanno riempito

il PalaTrieste . Silenzio da applausi durante l’infortunio di Moraschini

Lorenzo Gatto
Il muro di tifosi ha sostenuto la squadra Foto Bruni e Lasorte
Il muro di tifosi ha sostenuto la squadra Foto Bruni e Lasorte

TRIESTE Una bomboniera pronta ad esplodere, il PalaTrieste, gremito all'inverosimile già a quaranta minuti dalla palla a due.

Un clima di festa che accoglie la squadra in un riscaldamento scandito dai cori di un palazzo trascinato come sempre dalla Curva Nord. Prepartita che regala a Mario Ghiacci, al suo ultimo anno a Trieste, il saluto di un intero palazzetto. Tredici stagioni, nel 2001/2002 e nel 2002/2003 e poi dal 2013 a oggi, un periodo infinito nel quale il lavoro dell'ex presidente biancorosso ha più volte salvato i destini del basket triestino.

«Quanta strada assieme da quel megafono regalato. Grazie Mario» lo striscione che i ragazzi della curva hanno confezionato per un Ghiacci visibilmente emozionato. Presentazione della squadra, si alzano i decibel con un intero palazzo a scandire i nomi dei giocatori poi, dopo l'inno nazionale, la coreografia con il ritorno del red wall, un'enorme striscione Trieste Vola nella Curva e i cartoncini sollevati da tutto il pubblico.

Palla a due alzata, le triple di Ruzzier e Candussi aumentano ancor più il tifo sugli spalti, l'iniziale 12-4 costringe Cagnardi a chiamare un immediato time-out nel quale il PalaTrieste si alza tutto in piedi a tributare l'ovazione ai suoi giocatori. Si riprende con la stessa energia, Cantù rientra nel match alla fine del primo quarto e allunga decisamente verso la fine del primo tempo.

Non si perde d'animo la tifoseria biancorossa che continua a sostenere la sua squadra. La bomba di Filloy ridà fiato ai cori della curva, le due triple consecutive di Ferrero riportano il risultato in parità facendo letteralmente esplodere il palazzo.

Infortunio a Moraschini, distorsione al ginocchio, il PalaTrieste prima canta poi resta in rispettoso silenzio in segno di rispetto verso il giocatore canturino. Bello l'applauso che ha accompagnato il giocatore negli spogliatoi. Si riparte sul 36-36, partita che come nel primo tempo si conferma difficile smorzando un po' l'entusiasmo di un palazzo che, come la squadra, subisce il mortifero parziale che conduce Cantù sul + 14 all'inizio dell'ultimo quarto.

Ultimo parziale nel quale la curva prova a dare la carica e la squadra, seppure a fatica, prova a rispondere. La lenta rimonta riporta Trieste sul -7 e il time-out di Cagnardi riaccende il fuoco biancorosso. Trieste ci prova, sostenuta dal suo pubblico, trova coraggio minuto dopo minuto e mangia praticamente tutto il vantaggio accumulato dai brianzoli rientrando a meno 1, sul 73-74, con 22 secondi da giocare.

Ultime battute vietate ai deboli di cuore con Trieste sotto di uno che a 1" e 3 decimi ha l'ultimo tiro. Palazzo intero col fiato sospeso, Ruzzier pesca Reyes in angolo e l'errore del portoricano rimanda tutto alla gara 4 di mercoledì. Per Trieste, sciupata l'occasione di ieri sera, vietato sbagliare.

Riproduzione riservata © Il Piccolo