Pallacanestro Trieste, si può sognare

Dopo gli oltre 5700 a Valmaura per il successo su Forlì è già febbre da finale. Reyes, tenuto a riposo, sarà recuperabile e intanto è stato “scoperto” Menalo
Roberto Degrassi
L’abbraccio tra Francesco Candussi e Michele Ruzzier dopo la vittoria. Foto Bruni
L’abbraccio tra Francesco Candussi e Michele Ruzzier dopo la vittoria. Foto Bruni

TRIESTE Il primo segnale è stato inequivocabile, d’impatto: gli oltre 5700 spettatori l’altra sera sugli spalti del PalaTrieste per vivere e gioire del terzo confronto vinto contro Forlì che significa finale per la promozione.

La Pallacanestro Trieste fa sognare oltre 5700 tifosi: senza Reyes batte Forlì e vola in finale
La spinta dei 5700 del PalaTrieste (Bruni)

 

L’altro segnale, sabato mattina, quando migliaia di triestini si sono posti la stessa domanda: ma adesso questa finale quando si gioca e quando comincia la prevendita dei biglietti? Rieccolo, il Red Wall. La seconda vittoria della Pallacanestro Trieste venerdì sera. Forse meno scontata del successo sui romagnoli.

Un anno non semplice, partito con l’onda lunga della delusione per la retrocessione e proseguito con sconfitte impreviste e dolorose, momenti di scollamento tra club e tifosi, dubbi su quello che poteva essere e chissà se poi sarebbe mai stato. Alla fine, quando arriva la fase in una stagione in cui si tirano le somme, i play-off la Trieste del basket ha invece risposto «Presente» in tutte le sue componenti. Squadra, staff tecnico, pubblico. Uno spettacolo sul parquet e sugli spalti. Una forza d’urto mai vista prima nel corso della stagione.

Trieste, partita dovendo rendere il fattore campo in ogni turno della post season, finora ha capovolto la situazione a proprio vantaggio. Ha violato in gara1 e gara2 il campo avversario per regalarsi davanti al proprio popolo la qualificazione allo step successivo, per usare un termine caro a Jamion Christian. Al coach va dato atto di essere stato coerente nella sua interpretazione del percorso. «Step by step, un processo che ha richiesto più tempo del previsto perchè è stato rallentato da infortuni importanti».

E di passi da fare, su questo concordavano l’altra sera il coach e il gm Arcieri, ce ne sono ancora. Nessuno ha voglia di adagiarsi. Anche nella serie di finale Trieste dovrà lottare contro l’handicap delle prime partite e dell’eventuale “bella” sul campo avversario, indifferentemente se sia Cantù (cioè Desio) o Udine. Battendo Forlì con il “cappotto” la banda biancorossa però un piccolo punto a favore se l’è conquistato comunque: avrà qualche giorno a disposizione in più per preparare la prossima serie rispetto a chi sarà il rivale.

 Giorni in più che significano soprattutto recuperare al meglio Justin Reyes. Tenuto a riposo precauzionale l’altra sera dopo una botta subita a una gamba durante il secondo match a Forlì, è pronto a rientrare. Intanto la sua assenza in gara3 ha permesso di testare Leo Menalo, inutilizzato nelle precedenti uscite romagnole. Dopo un avvio inevitabilmente contratto è cresciuto alla distanza rendendosi utile sia in difesa che in attacco chiudendo in doppia cifra. I 23 minuti sul parquet raccontano che, in caso di bisogno, si può contare su di lui. In una finale servono tutte le armi.

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