Caso Clotet – Krollis, il giorno della decisione per la Triestina Calcio

Dopo l’aggressione del tecnico a Krollis il club deve decidere oggi le misure annunciate. Possibile anche un divorzio dall’allenatore

Ciro Esposito
Il tecnico della Triestina Pep Clotet foto Lasorte
Il tecnico della Triestina Pep Clotet foto Lasorte

Comincia oggi, lunedì 11 novembre, la settimana di preparazione della squadra verso l’impegno sulla carta proibitivo di Salò. Ma prima dell’allenamento al Grezar la società deve prendere e comunicare una decisione sul caso Clotet-Krollis.

Il giocatore ha avuto una reazione molto violenta verso un avversario (e sarà sanzionato pesantemente dal giudice sportivo) e ha sbagliato moralmente nei confronti della squadra (un uomo in meno per un’ora).

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La reazione del tecnico sul suo giocatore è stata istintiva ma non per questo meno grave, anzi anche più pesante per il ruolo affidatogli dalla società e per la sua responsabilità verso il gruppo di ragazzi che guida e il cui impegno non è mai mancato.

Sono fatti che possono succedere nello spogliatoio ma se la censura cade sul comportamento violento la sostanza non cambia, e soltanto l’ipocrisia che il fatto non sia pubblico ne edulcora la gravità.

La dirigenza societaria dell’area sportiva avrebbe dovuto intervenire nell’immediato dopo partita (così è successo per fatti simili in altre realtà) e finora ha reagito con un breve comunicato.

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La decisione

Oggi dovrà scegliere se e quali provvedimenti prendere nei confronti del tecnico, del giocatore o di entrambi (c’è anche l’ipotesi multa). Quel che conta è come affrontare i prossimi giorni e mesi.

Un provvedimento nei confronti del giocatore conterebbe poco sul piano pratico ma sarebbe un segnale verso i compagni. Il divorzio con Clotet (per scelta del tecnico stesso o del club) è evidentemente nel ventaglio delle “misure necessarie per valutare adeguatamente la situazione e garantire un ambiente adeguato per i nostri giocatori che rispecchi gli standard desiderati”.

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Questa sarebbe invece una decisione (anche se rispettabile e legittima per entrambe le parti) con conseguenze pesanti per il prosieguo della stagione. In un gruppo mal assortito, partito con ambizioni e ultimo in classifica, destabilizzato dalle sconfitte in serie, dall’incapacità di vincere e segnare e già condotto in quattro mesi da 3 staff diversi, un altro cambio in corsa (peraltro dopo nemmeno un mese di lavoro) non sarà facile da digerire.

Una permanenza del tecnico andrebbe gestita con grande chiarezza (il gruppo come reazione naturale può isolare il mister) e molto dipenderebbe dall’empatia dello stesso Clotet con i suoi uomini finalizzato a creare un blocco squadra.

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Il tecnico sembra avere questa caratteristica nel dna ma l’atteggiamento estroverso e diretto non sempre funziona nelle dinamiche di un collettivo. Insomma la Triestina si trova a fare i conti con un ulteriore fardello su un avvio di stagione disastroso. La situazione sembra compromessa ma c’è ancora un minimo margine per imboccare una risalita (almeno per salvare la categoria nella coda di stagione).

Il club però non può più sbagliare una mossa né sul caso post Giana, né su un’eventuale successione a Clotet, né sull’aggiustamento dell’organico a gennaio, né nell’organizzazione e nella comunicazione interna ed esterna. Operazione complessa, ma possibile. A patto che il club ci creda ancora. E questo lo diranno i fatti, non le chiacchiere. —

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