Crisi Triestina Calcio, la politica scende in campo: ecco gli scenari possibili
Continua il pressing per arrivare alla vendita dell’Unione, con Fedriga e Dipiazza alla ricerca di possibili compratori: tutte le piste in campo

Continua la lotta contro il tempo in casa alabardata. Il pressing per la vendita della Triestina che arriva da politica, città e tifosi sembra aver aperto una piccola breccia, ma la volontà di Ben Rosenzweig in realtà è ancora tutta da decifrare. Di certo si può dire che le istituzioni si stanno muovendo attivamente, anche con proposte diverse e giocando su piani differenti.
Fedriga in campo
Si sarebbe raffreddata la pista inizialmente più calda, quella riguardante il gruppo romano. Nessun legame inoltre con Massimiliano Fedriga, che starebbe comunque seguendo con molta attenzione l’intera situazione, monitorando eventuali altri compratori.
In caso di vendita lampo, saldo della situazione debitoria e conseguente salvaguardia della partecipazione alla serie C, ci sarebbero già anche le prime idee su come riuscire a mettere su una squadra che punti al miracolo salvezza partendo da meno 13.
I contatti in Regione di Dipiazza
C’è poi il versante Comune di Trieste. Il sindaco Roberto Dipiazza, accompagnato dal consigliere comunale Corrado Tremul, ha avuto una serie di incontri in Regione per vagliare l’interesse di imprenditori locali. Con le dovute cautele, ed un profilo basso vista la posta in palio elevata – la salvezza stessa dell’Unione – il primo cittadino ha espresso entusiasmo per la giornata, in ogni caso interlocutoria, per consentire alla controparte di riflettere circa il possibile investimento sulla Triestina.
Dipiazza, inoltre, recentemente era intervenuto a rimarcare l’importanza di individuare soggetti seri con i quali vagliare, al caso, anche la possibile gestione diretta dell’impianto di Valmaura, quel Nereo Rocco che solo nel migliore dei casi vedrà ancora la serie C e nel quale, giusto per citarne le potenzialità, fra pochi giorni ci sarà un altro concerto da sold out, quello di Robbie Williams. Una opzione, quella della gestione dello stadio, cassata con gli americani a suon di disastri perpetrati da Rosenzweig e sodali.
Quota di minoranza?
Dalla società alabardata invece trapela poco, essendo direttamente il presidente Ben Rosenzweig a trattare in questa fase. Dopo le timide aperture degli ultimi giorni a una vendita, però, è ora di passare all’azione.
Pare che l’attuale presidente abbia ventilato anche la possibilità di rimanere con una quota di minoranza: potrebbe essere questa una soluzione per aiutare a sbloccare la situazione. Sembra poi che sia lo stesso Rosenzweig ad aspettare una risposta a breve da un altro interlocutore. Tante manovre ma non si può più tergiversare, tra poco si rischia di rimanere con nulla in mano.
Le scadenze vitali
Incombe infatti una serie di scadenze vitali per la Triestina. Fra una decina di giorni i giocatori che hanno avviato la messa in mora del club, in caso di mancato pagamento, saranno liberi. Si tratta di quelli che hanno mercato, per cui a quel punto svanirà la possibilità di entrate importanti dalla loro vendita.
Se poi ci aggiungiamo anche i decreti ingiuntivi in stato avanzato, ci sono buone possibilità che presto la parola passi al tribunale. Il 1° agosto poi c’è la scadenza delle spettanze di giugno: se la società alabardata sarà inadempiente anche a questo traguardo, potrebbe scattare direttamente l’estromissione dal campionato.
Insomma, per ridare ossigeno all’agonizzante Unione, o si vende subito a chi può saldare tutti i debiti o servirà una robusta iniezione di denaro, che arrivi però a tutti i costi entro la fine della prossima settimana.
Riproduzione riservata © Il Piccolo