Secondi tempi fatali per la Triestina Calcio

Nelle riprese la Triestina di Tesser ha già perso 5 punti. Condizione di forma, rosa corta e cambi inadeguati le cause

Antonello Rodio

Il pareggio del Trento in pieno recupero con la conseguente mancata vittoria della Triestina, certifica purtroppo quella che è ormai una preoccupante tendenza per l’Unione manifestatasi nell’ultimo mese e mezzo, ovvero quella di perdere un sacco di punti nei secondi tempi delle partite.

Basti pensare che nelle quattro gare con Attilio Tesser in panchina, l’Unione ha perso ben 5 punti rispetto agli esiti dei primi tempi.

Tutto era iniziato con il rigore a dieci minuti dalla fine con la Dolomiti Bellunesi, poi è arrivato il vantaggio del Brescia nella mezz’ora finale, quindi l’accelerazione della Pro Vercelli nei venti minuti conclusivi, per arrivare al pareggio al 93’ del Trento che ha fatto perdere altri 2 punti.

Cinque punti in tutto che ora avrebbero fatto vedere la classifica in maniera diversa.

Ma attenzione, non è una tendenza manifestatasi solamente con Tesser, perché le avvisaglie erano arrivate anche nella penultima gara con Giuseppe Marino in panchina, quando il Cittadella riuscì a battere l’Unione con un gol a pochi minuti dal triplice fischio, mandando così in fumo un altro possibile punto.

Eppure nei primi due mesi di campionato la tendenza era stata opposta. La Triestina infatti, dopo aver perso 2 punti nella ripresa contro l’Ospitaletto causa il pareggio degli ospiti, era stata protagonista di due clamorosi ribaltoni nei secondi tempi contro Lumezzane e Arzignano: conquistando due vittorie dopo essere passata in svantaggio nella prima frazione di gioco, l’Unione aveva messo 6 punti in saccoccia.

E anche la goleada con il Renate era nata tutta nella ripresa di gioco, portando altri 2 punti per questa casistica.

Tirando le somme, il saldo fra primi tempi e risultati finali si è totalmente ribaltato perché ha dato un più 6 nei primi due mesi e un meno 6 nell’ultimo mese e mezzo.

I motivi? La prima imputata è la condizione fisica: si è parlato tanto della mancata preparazione estiva e vari addetti ai lavori hanno previsto che il conto si sarebbe presentato da novembre in poi. Cosa che in effetti si sta verificando, con finali di gara un po’ in affanno. Qua però conta molto anche la coperta corta.

A inizio stagione non c’erano infortuni, ma poi fisiologicamente qualcuno si fa male, la rosa è striminzita e pertanto i cambi scarseggiano, con conseguente calo delle prestazioni nei finali quando le avversarie invece cambiano mezza formazione senza grandi ripercussioni.

Su tutto questo si innesta anche il modo di giocare. Marino, conscio della situazione, era solito partire piano con primi tempi a basso ritmo, per poi giocarsela tutta nella ripresa.

Non era sbagliato, ma non sarebbe bastato per il recupero che devono fare gli alabardati ed è per questo che in società si è deciso di tentare il salto di qualità con Tesser.

In effetti ora la squadra si esprime con ancora più efficacia, crea di più anche se paga ovviamente la mancanza di terminali offensivi.

Ma il gioco di Tesser è anche molto dispendioso fra pressing alto e intensità, per cui è fisiologico che a causa dei motivi già citati (condizione, rosa stringata, cambi inadeguati), questo inevitabilmente sta portando a dei cali nelle seconde parti di gara che stanno costando parecchio in termini di punti con ripercussioni evidenti sulla classifica già di partenza deficitaria – a causa della maxi penalizzazione – della formazione alabardata. —

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