Triestina Calcio all’esordio con l’Alcione, Marino: «Mettiamoci il cuore»
Tra mille incognite, inizia il campionato dell’Unione. Verso il 3-5-2 con Pedicillo esterno e Attys in avanti al fianco di Vertainen

Per le tortuose e misteriose evoluzioni della situazione societaria della Triestina, bisognerà attendere la prossima settimana. Già da oggi sarà necessario iniziare a recuperare l’handicap in classifica (al momento -7, ma diventerà presto almeno -13): l’Unione debutta alle ore 18 a Sesto San Giovanni contro l’Alcione e la missione, nonostante le difficoltà di una squadra che ha perso pezzi e ha iniziato la preparazione in grande ritardo, è già quella di fare punti.
Pensieri solo sul campo
Lo sa bene mister Geppino Marino, che assicura come in squadra ci sia fiducia e come l’incertezza societaria resti fuori dal campo: «Innanzitutto va detto che a noi nel quotidiano non manca niente, quello che succede fuori non ci compete, dobbiamo pensare solo al campo. Abbiamo una settimana in più di lavoro rispetto alla partita di Coppa, importante oltre che per la condizione anche per rifinire palle inattive e situazioni specifiche. Comunque fin dal primo giorno i ragazzi sono sempre stati carichi, sanno che è un anno importante e che la situazione è particolare, ma lavoriamo proprio per recuperare questo gap iniziale».
Formazione con novità
Se Correia continua a essere fuori dai radar, rispetto ad Arzignano il tecnico può contare su una pedina in più, quel Leonardo Pedicillo classe 2003 che acquistato a gennaio è stato lasciato in prestito al Messina, dove ha giocato con continuità collezionando 31 presenze. Centrocampista duttile, sembra che Marino voglia collocarlo sulla fascia destra, cosa che gli permette di spostare Jonsson al centro e passare a un più coperto 3-5-2.
Davanti a Matosevic ci dovrebbe essere il terzetto formato da Moretti, Kosijer e Anzolin, poi in mezzo al campo Jonsson con Ionita e Braima mezzali e Pedicillo e Tonetto esterni. Davanti dovrebbe essere Attys ad affiancare Vertainen, con i vari D’Urso, Voca, Gunduz e Vicario di rincalzo.
Sopperire col cuore
Un’altra incognita per gli alabardati sarà la condizione fisica. «Sotto questo aspetto - spiega Marino - sicuramente non siamo al livello delle altre squadre, ma stiamo trovando delle soluzioni per reggere alle situazioni di difficoltà che potrebbero verificarsi nel corso della gara. È vero che nel calcio la condizione fisica è importante, ma quello che conta di più è metterci il cuore, così facendo si può sopperire al gap fisico. È quello che chiedo ai ragazzi ed è quello che loro mi mostrano negli allenamenti».
Riavvicinare i tifosi
Marino sa che poi un tema scottante è quello dei tifosi, attualmente sul piede di guerra: «Io darò il massimo con i giocatori che il club mi mette a disposizione. Sono a disposizione della società, dei ragazzi e di Trieste, perché noi dobbiamo dare una risposta in campo e se riusciamo a darla, è probabile che riusciamo a riavvicinare i tifosi. Abbiamo bisogno di loro, capisco tutto quello che ci può essere intorno, ma la maglia si onora sempre e i ragazzi entrano in campo per onorarla. E il supporto dei tifosi, soprattutto nei momenti di difficoltà, è fondamentale».
Infine due parole sull’Alcione: «Una buona squadra, con un sistema di gioco collaudato e capace di mettere molta intensità. Conosco il campo perché c’ero io in panchina lo scorso anno, non è un contesto facile ma dobbiamo lavorare su noi stessi e i nostri avversari se vorranno batterci dovranno sputare sangue».
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