“La Triestina merita rispetto”: tifosi in piazza contro il rischio fallimento
Circa 250 le persone presenti sotto il municipio: la città non ha partecipato in massa

Sfila l’orgoglio ultras, non quello cittadino. All’appuntamento di giovedì sera per la manifestazione di protesta organizzata in piazza della Borsa dal “Nucleo San Giacomo”, uno dei gruppi storici della tifoseria, erano presenti circa duecentocinquanta persone. Una partecipazione che evidentemente non ha richiamato l’interesse massiccio dei triestini, nonostante il fantasma del rischio fallimento.
Una delegazione di tifosi è stata ricevuta dal sindaco Roberto Dipiazza. I manifestanti si sono spostati in piazza Unità, sotto il municipio, dove si discuteva di un altro tema spinoso, quello della cabinovia, e hanno srotolato un grande striscione: «Trieste merita rispetto».
Poi i cori, a cominciare da quelli tradizionali che si sentono abitualmente allo stadio – come «Trieste la curva non l’ha dimenticato Stefano Furlan ucciso dallo Stato» – accompagnati dallo sventolìo delle bandiere bianche e rosse e dai fumogeni.
Ecco quindi gli slogan più attinenti ai fatti di questi giorni: «Meritiamo di più, meritiamo di più», scandiva a un certo punto, dal megafono, Marco “Giova” Giovannini, uno degli ultras del Nucleo San Giacomo. E ancora: «Noi non siamo americani», alludendo alla società. «I Triestini sono qua, non importa se in eccellenza o in serie A».
Ha preso parola il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Corrado Tremul, pure lui tifoso, come si evinceva dalla maglietta vintage che indossava: la variante verde della Triestina che fu, annata ’89-’90 del numero 6 Sandro Danelutti.
«C’è stata una telefonata – informava il consigliere comunale – c’è l’85% della possibilità che si possa salvare la società. Ma – aggiungeva – gli ipotetici soldi che potrebbero arrivare avrebbero dovuto essere già controllati ieri (mercoledì, ndr). Ma anche se arrivano i soldi, c’è sempre la penalizzazione. Se non arrivano, è finita. E l’ora è tarda...». E uno dal pubblico: «Siamo nella m...».
Ancora bandiere, ancora fumogeni. Una bottiglia di birra scagliata per terra da un tifoso stizzito. Con la Polizia (Digos compresa) che seguiva a distanza la situazione.
Nessuna tensione, comunque. Tra tutti, traspariva lo sconforto di Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento Trietina Club, a cui non è di certo sfuggita la scarsa partecipazione dei triestini: «Effettivamente quando si chiede qualcosa in ambito sportivo – ha spiegato – è così. La gente pensa che andiamo in Comune a chiedere soldi. Noi chiediamo solo che il Comune si impegni, cioè che nel caso di un fallimento venga trovato qualcuno che prenda la Triestina. Loro hanno le conoscenze e le possibilità. Al sindaco e agli assessori domandiamo un appoggio concreto».
In piazza, davanti al municipio, anche l’assessore comunale con delega allo Sport Elisa Lodi e la deputata di Fratelli d’Italia Nicole Matteoni. —

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