Triestina, la vendita resta un rebus: due offerte sul tavolo ma Rosenzweig prende tempo
Il club cerca liquidità per evitare la fuga dei giocatori sotto messa in mora. Nessuna estromissione dal campionato in caso di mancato pagamento entro il 1° agosto, ma il rischio penalizzazione è concreto

Ultimo giro o quasi in casa alabardata per un’eventuale vendita della società. La Triestina continua ad essere appesa a un filo sempre più sottile, e c’è anche la possibile prospettiva di un’agonia più lunga del previsto. Ma andiamo con ordine.
Due offerte sul piatto
La scorsa settimana un gruppo italiano ha fatto la sua offerta vocale alla società alabardata, ma per giorni è rimasto vanamente in attesa di una risposta. Nel fine settimana c’è stato un nuovo contatto e proprio ieri sera il gruppo ha formalizzato una richiesta scritta per verificare se da parte di Ben Rosenzweig c’è una reale volontà a vendere, anche se finora l’impressione è che l’americano non abbia mostrato un grande interesse all’operazione. In questa offerta c’è anche la possibilità per il presidente alabardato di restare in società con un 40 per cento. Nei giorni scorsi è arrivata anche una seconda offerta, stavolta per forma scritta, che in apparenza sembra però meno solida della prima. Altre fonti dicono che Rosenzweig per la vendita chiede anche 3 milioni, cifra che un eventuale compratore, già pronto ad accollarsi tutti i debiti, non è però disposto a versare.
Messe in mora: si paga?
Ma intanto oggi scadono le prime messe in mora di alcuni giocatori, pare 7-8 in tutto (dilazionate in qualche giorno). La Triestina sta facendo di tutto però per racimolare il necessario e pagare le mensilità almeno di quelli che hanno valore, Correia in primis, in modo da non disperdere un patrimonio che assicurerebbe un bel gruzzolo: pare serva però una cifra attorno a 150mila euro. Ma intanto si avvicina anche la scadenza del 1° agosto e degli stipendi di giugno: in quell’occasione per sistemare anche il pregresso (compresi fornitori e dipendenti non tesserati) servirebbe una cifra attorno ai 5 milioni di euro. Ci sono poi 1,3 milioni di debiti rateizzati col fisco, ma qui le scadenze sono lontane. La nuova stagione poi prevede già uscite per 7 milioni di contratti in essere, cifra che però può diminuire con vendite, accordi e risoluzioni.
Nessuna estromissione
E se la Triestina non rispettasse la scadenza del 1° agosto? Subirebbe un’ulteriore corposa penalizzazione, ma contrariamente a quanto si pensava, non verrebbe estromessa dal campionato. L’esclusione arriva infatti in caso di inadempienza di due bimestri consecutivi nella stessa stagione. Le scadenze di luglio e agosto, che fra l’altro riguardando le spettanze di maggio e giugno formano un unico bimestre, appartengono alla stagione precedente. Sempre nell’ipotesi che la Triestina riesca a mandare in campo una squadra (alla quarta volta che un club non si presenta viene escluso), l’Unione potrebbe essere estromessa dal campionato per inadempienze solo se non pagasse le scadenze di ottobre e dicembre, a fine 2025.
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