Anche la Curva Furlan attacca la società: pagate o andatevene

Dopo la dura presa di posizione del Centro di coordinamento nuovo intervento contro Mehmeti e Mbock: «Vogliamo i fatti»
Di Antonello Rodio

TRIESTE. «Pagate subito tutto quello che c’è da pagare, altrimenti andate via da Trieste».

Due giorni dopo il duro comunicato dei tifosi del Centro di coordinamento, che hanno in pratica rotto i rapporti con l’attuale proprietà della Triestina e diffidato la dirigenza dall’utilizzare il marchio alabardato, arriva anche la presa di posizione della Curva Furlan. Pur diverso nei toni e nelle sfumature, il comunicato della frangia più calda del tifo triestino è in pratica concorde con i club sulla condanna di un atteggiamento inaccettabile: «Forse non avete capito – inizia la nota della Curva Furlan rivolgendosi a Mehmeti e a Mbock - che anche se offesa, umiliata, dimenticata, questa è la Triestina, una delle regine del calcio italiano e della storia di questo sport. Non avete messo piede in una città facile, qui c’è un ambiente da troppo tempo preso in giro e poco disposto ad avere pazienza. Qualunque sia il vostro scopo e il modo di operare, a noi non interessa, vogliamo i fatti e subito!»

Anche la Curva conferma dunque che il tempo della pazienza è finito, pensando soprattutto a tutto il pregresso da pagare, sul quale ci sono state solo promesse mai mantenute: «Ci sono scadenze e pendenze da onorare – continua il comunicato - per le quali vi siete impegnati rilevando questa società. E ora dovete rispettare questo impegno. Siamo quelli che hanno seguito questa bandiera sotto la neve o il sole cocente, ovunque ed in qualsiasi categoria, siamo quelli che sacrificano ogni cosa, ci siamo elevati a difensori di questo blasone e quindi i primi che possono con forza richiamarvi al rispetto per gli impegni presi, senza tanti “giochini strategici”, ma con l’obbligo della concretezza e del massimo impegno».

Da qui il richiamo al rispetto per i tifosi alabardati che già hanno sofferto tanto negli ultimi anni: «Se non è ancora chiaro – prosegue la nota - qui avete il dovere di presentarvi bene, a noi e al popolo alabardato: non siamo una parte secondaria o irrilevante, anzi siamo il primo patrimonio della Triestina. Siatene consapevoli, cominciando a non denunciare militanti della curva solo per aver espresso un’opinione, ma preoccupatevi piuttosto della figura che state facendo voi, che se, come dite, siete in buona fede, dovreste curare la vostra immagine se volete conquistare un minimo di credibilità».

La conseguenza di tutto questo, è il forte richiamo finale a risolvere una volta per tutte i problemi che affliggono l’Unione: «Sia chiaro – chiude il comunicato della Furlan - che noi lottiamo prima di tutto perché chiunque diriga la Triestina lo faccia con impegno, serietà e rispetto per la piazza, prima ancora che per i risultati. Avete un’unica possibilità: dimostrare di fare quello che finora non avete fatto, e che ora i tempi vi impongono. Altrimenti lasciate questa città perché l’aria si fa pesante e l’ossigeno ancora poco. Vogliamo subito i fatti!»

Insomma, anche la parte più calda della tifoseria intima l’attuale proprietà a lasciare e passare la mano se non sarà in grado di soddisfare subito tutti i pagamenti che si è consapevolmente accollata al momento dell’acquisto, e di saper gestire normalmente l’attività di una squadra possibilmente competitiva.

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