Andrea Lo Cicero, un rugbista in barca
C’è la coda, al Villaggio Barcolana per avere un suo autografo, una foto assieme a lui. Andrea Lo Cicero è un rugbista in barca. Ma che rugbista! E che barca! Un rugbista che però, dopo 103 cap azzurri, ha deciso di lasciare lo sport giocato. E i prossimi test match azzurri di novembre lo vedranno come semplice spettatore: sembra strano anche solo pensarlo, ma è così. «Ho fatto questa scelta per lasciare spazio ai più giovani anche nell’ottica dell’avvicinamento al Mondiale (in programma tra due anni in Inghilterra, ndr): non mi tengo certo la “poltrona”!» Lui, in 15 anni esatti (e quattro mondiali) con la maglia azzurra numero 1 del pilone destro ha vissuto il boom del rugby italiano: da sport di nicchia a sport di moda. «Sì, ho avuto la fortuna di far parte di questo gruppo in azzurro che ha saputo creare tanta simpatia attorno al nostro sport. Il segreto credo sia stato il fatto che abbiamo sempre dato tutto e anche di più. E il pubblico lo ha compreso. Come far crescere ancora di più il rugby in Italia? I club devono far diventare sempre più i loro stadi come centri dio aggregazione per tutte le famiglie». (g.bar.)
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