Asar, un brutto passo indietro ma i play-off sono ancora saldi

ROMANS D’ISONZO. E' una delle poche prestazioni stagionali dell'Asar Romans che si può definire deludente. Sottotono, svogliata: così, se si fa eccezione per il primo quarto, è apparsa la squadra di...

ROMANS D’ISONZO. E' una delle poche prestazioni stagionali dell'Asar Romans che si può definire deludente. Sottotono, svogliata: così, se si fa eccezione per il primo quarto, è apparsa la squadra di coach Zavrtanik nello scontro diretto di Latisana in casa Vida, una gara molto importante per la classifica attuale e per quella futura, perché arrivare sesti a fine regular season vale molto di più che arrivare settimi o ottavi e quindi dover affrontare al primo turno dei play-off una delle due corazzate, Breg o San Daniele.

Con il -17 di Latisana (79-62 il finale), invece, risultato che fa il paio con la sconfitta interna dell'andata e porta allo 0-2 nei confronti diretti, l'Asar torna all'ottavo posto. Deludente, come detto, proprio perché i primi 10' lasciavano pensare che Romans potesse espugnare il parquet di una Latisana priva di alcune pedine importanti. Dell'ottima difesa del primo quarto (Asar in vantaggio 17-10 alla prima sirena), nei restanti 30' non si è più vista traccia, e anche l'attacco ha fatto molta più fatica del solito, nonostante un buon Davide Dreas, autore di 17 punti.

«Ci siamo improvvisamente bloccati e mi risulta difficile capire perché - racconta il presidente Michele Calligaris - ci siamo lasciati rimontare e superare troppo facilmente, al di là dei meriti di Latisana che comunque vanno riconosciuti. Ci hanno messo molta più convinzione di noi, questo è indubbio. Abbiamo sbagliato partita, possiamo solo cancellarla al più presto visto che venerdì (l'Asar anticipa infatti la gara casalinga con Spilimbergo, ndr) saremo già in campo per un altro scontro diretto».

Una posizione play-off non è in dubbio per Romans, che ha 8 punti di vantaggio su Goriziana e Cordenons , ma, conclude Calligaris, «non dobbiamo pensare di aver già raggiunto l'obiettivo né tanto meno dobbiamo rilassarci».

Michele Neri

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