Bressani resta solo nel rincorrere il sogno olimpico

TRIESTE. Amarezza, delusione e tanta rabbia, ma anche tanta volontà di andare avanti.
Ecco l’immagine di Lorenzo Bressani in queste ore. Il velista triestino è stato letteralmente lasciato in panne nel suo progetto olimpico sul Nacra 17 da Caterina Banti, velista romana con la quale naviga da un anno e mezzo e con la quale solo pochi giorni fa aveva chiuso la prima tappa della World Cup a Miami al quinto posto. In quell'occasione, Bressani era partito con prudenza: molto impegno per approdare alle Olimpiadi 2020, ma cautela sul fronte sponsor, programmi e barca full foil, per altro già opzionata a gennaio. Molte variabili insomma avrebbero potuto influire su questa avventura, ma a non funzionare è stato quello che sembrava essere uno dei punti fermi: l'equipaggio. All’improvviso Bressani ha visto abbandonare il progetto la sua prodiera romana che avrebbe scelto di salire in barca con un altro timoniere (Ruggero Tita) nella stessa classe olimpica. A proposito, anche Tita ha lasciato a piedi il suo compagno, Pietro Zucchetti, con il quale aveva preso parte ai Giochi di Rio e con il quale ha concluso all'ottavo posto la World Cup di Miami 2017.
E anche le modalità della comunicazione sono inedite: è arrivata per vie non ufficiali, attraverso voci di banchina, sms e whatsapp.
Lorenzo Bressani - che in questi giorni si trova a Montecarlo per le regate M32 - sta ora studiando la situazione. «Non si finisce mai d'imparare - commenta amaro Lorenzo Bressani - non pensavo di arrivare a 43 anni e trovarmi in una situazione di questo tipo. In questo sport esistono raramente contratti che regolino il rapporto tra le parti. Una stretta di mano è sufficiente. Si chiama lealtà, in questo caso lealtà sportiva».
Bressani deve ora cercare un equipaggio per la difficile e acrobatica classe Nacra 17, cosa non semplice in una Italia della vela che conta le migliori veliste sulle dita di una, massimo due mani. L'obiettivo a breve termine, vista e considerata l'importanza dell'evento per i Circoli e per la stessa federazione, è partecipare al Cico, il campionato italiano delle classi olimpiche, che si disputerà ad Ostia a partire dal 16 marzo.
Una situazione davvero paradossale, ma - a voler fare di necessità virtù - ricca di possibilità per quel manipolo di giovanissime atlete italiane che stanno emergendo, alcune delle quali anche triestine, che potrebbero candidarsi per la posizione. Ma Bressani potrebbe puntare più in alto. A Trieste c'è un prodiere donna che ha grande esperienza di Olimpiadi e ha deciso di ricominciare da capo: è Francesca Clapcich, che dopo Rio 2016 con la Conti in 49er Fx ha scelto di tornare a regatare con il Laser. Potrebbero i due trovare una sintesi sportiva tutta made in Trieste?
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