Buffon verso l’addio «A fine anno smetto ma non ho paura»
Il portiere della Juventus sogna il successo in Europa per lasciare al top dopo la delusione con la Nazionale

Italy's national soccer team goalkeeper Gianluigi Buffon during a press conference at Coverciano Sports Center near Florence, 2 October 2017. Italy will play against Macedonia next friday in Turin for 2018 World Cup qualifying match. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI
TORINO. La notizia era nell'aria da mesi ma, sentita dalla viva voce di Gianluigi Buffon, tocca nel profondo il mondo del calcio.
«Probabilmente mi ritirerò quest'anno», dice il portiere della Juventus e, fino alle lacrime amare del dopo Svezia di una settimana fa, della Nazionale. Che da numero uno qual è affronta a petto in fuori anche l'incedere del tempo. «Non ho paura, sono sereno - dice -. Sono curioso della vita e non temo di smettere».
Più di lui, questo è sicuro, temono il momento dell'addio i tifosi bianconeri e i numerosi appassionati di sport che in questi anni lo hanno eletto tra i loro beniamini. Nel frattempo, super Buffon promette di scendere in campo fino all'ultima partita con lo stesso entusiasmo e orgoglio della prima. E sogna l'ultimo successo in carriera, quella Champions League che nelle ultime stagioni ha soltanto sfiorato. «La Champions League quest'anno la vincerà chi si farà trovare pronto a marzo. Mi auguro possa essere la Juventus» è l'auspicio del portiere.
Sono passati 22 anni da quel 19 novembre 1995, giorno della sfida tra Parma e Milan, in cui Buffon esordì in serie A, lanciato nella mischia in seguito a un infortunio occorso a Bucci e in vikrtù della lungimiranza del tecnico Nevio Scala.
«Gli ultimi anni sono stati bellissimi - dice oggi il portiere bianconero -, li vivo con coscienza, ma non dimentico gli anni del Mondiale, l'arrivo alla Juventus nonostante la sofferenza nel lasciare Parma».
Una carriera fantastica, iniziata durante i Mondiali di Italia 90 dopo aver mosso i primi passi come centrocampista. «Mio padre mi disse che avevo i numeri per giocare portiere, inoltre durante il Mondiale nel nostro Paese mi appassionai al Camerun, ammirando il suo grande portiere, N'Kono». L'estroso portiere camerunense non è stato però il solo punto di riferimento del giovane Buffon, ispirato anche dalla «grande scuola italiana dei vari Zenga, Tacconi, Peruzzi, Toldo, Pagliuca e Marchegiani». Una scuola italiana che, grazie a lui, può contare su un nuovo punto di riferimento a livello mondiale.
Oggi, per comprendere la grandezza di Buffon, basta rileggere gli attestati di stima arrivati dopo il ko dell'Italia con la Svezia. Il record di sei Mondiali disputati non potrà essere suo, ma il tempo per rimediare all'assenza della Champions c'è ancora. E capitan Buffon, c'è da starne certi, farà di tutto per utilizzarlo al meglio.
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