Campionato e Coppa due esami decisivi per il futuro di “Miha”

MILANO. Superare senza traumi la delicata trasferta di sabato con la Roma, battere quattro giorni più tardi il Carpi in Coppa Italia conquistando la semifinale, sfoltire la rosa e reinvestire quanto risparmiato per rinforzarla: il Milan ha tracciato questa strategia per provare a uscire a gennaio dall'ennesima situazione di emergenza senza ricorrere al quarto esonero in due anni.
Sinisa Mihajlovic non ci è mai andato così vicino dopo la figuraccia a San Siro con il Bologna, ma gli impegni ravvicinati hanno per il momento spinto Silvio Berlusconi, comunque deluso e arrabbiato per risultati e gioco, a congelare la situazione. Non hanno convinto nemmeno certe scelte del serbo, in particolare quella di inserire Cerci (giocatore a cui da tempo il Milan cerca un'altra destinazione) prima di Luiz Adriano, uno dei colpi dell'estate.
Ma l'allenatore non è l'unico sotto accusa. Lo è anche la squadra, apparsa ancora una volta senza identità e carattere, nervosa e disunita. L'atmosfera è tesa, come è apparso in vari episodi durante la partita e anche alla fine, quando Alex, Luiz Adriano e Bacca hanno risposto picche senza troppe gentilezze a Montolivo che invitava tutti ad andare a chiedere scusa alla Curva Sud.
Ieri, giocatori e staff tecnico si sono confrontati a Milanello. «Siamo tutti in discussione» è uno dei concetti che filtrano. Ma c'è anche la convinzione generale che qualche innesto possa aiutare a migliorare la classifica e arrivare in fondo in Coppa Italia: vincerla darebbe un senso alla stagione nata con ben altri auspici visti i quasi 90 milioni di euro spesi. Di certo non hanno fruttato i 20 investiti su Bertolacci, così il centrocampo è ancora il reparto da sistemare. Fellaini e Soriano sono due obiettivi per gennaio, ma prima Galliani, deve trovare una sistemazione per Cerci, Diego Lopez, Honda (interesserebbe al Valencia), De Jong, Nocerino ed El Shaarawy.
Intanto, almeno fino a sabato Mihajlovic resta al suo posto. Se la situazione dovesse precipitasse, in pole position c'è Lippi, si parla anche di Prandelli, Spalletti e Brocchi, ma in questo momento quella rossonera è una panchina scomoda per chiunque da prendere in corsa. E non è un mistero che la società vorrebbe avere le mani libere in estate per corteggiare Conte, se lascerà la Nazionale.
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