“Capitan Pilu” è già carico: «Non vedo l’ora di tornare un giocatore di Trieste»

Per tutti “capitan Pilu”, uno degli ultimi grandi giocatori del florido vivaio mestrino degli anni ’80, il capitano della Stefanel Trieste per un rapporto durato sei lunghi anni (1988-1994), segnando qualcosa come 1686 punti.
Claudio Pilutti ritorna a Trieste per l’ “Old Star Game”, evento sotto le volte dell’Allianz Dome previsto per il 24 febbraio, un derby fra miti di sponda triestina e goriziana.
Giocatore amatissimo dal pubblico triestino, non foss’altro per il fatto di non essersi allineato alla “diaspora stefanelliana” del 1994 in direzione Milano, scegliendo la Fortitudo Bologna (con cui vinse lo scudetto). Fisico scolpito per giocare a pallacanestro, risposta in carne ed ossa al sogno di Bogdan Tanjevic di vedere playmaker sui due metri d’altezza. Non a caso proprio dalla lucida, folle visione del coach Montenegrino “Pilu” da ala piccola punta di diamante delle giovanili del Mestre di Ali Babà Celada divenne il più moderno regista dell’era moderna a Trieste.
Una trasformazione figlia del talento ma anche di tante ore in palestra: «Boscia Tanjevic è notoriamente un perfezionista, facevamo mille allenamenti e dopo ogni ciclo la mia sopportazione calava drasticamente. Poi però nel tempo ho capito il valore di quei sacrifici sul campo, dei fondamentali fatti al mattino e della coerenza alla guida del gruppo (nessuno sconto neanche per Dino Meneghin ndr.)».
Anche Pilutti come tanti, è stato indirettamente protagonista di un sogno svanito. Uno scudetto “annusato” e l’addio di Bepi Stefanel in direzione Milano: «Ci disse ben poco prima di prendere quella decisione. Il problema del palazzetto, che a Trieste tardava a costruirsi, e il brand da lanciare in una piazza importante come Milano penso che siano siati alla base di quella scelta. Io scelsi Bologna, perché? Perché Milano non mi piaceva e volevo cambiare aria e tipologia di lavoro sul campo».
Dopo aver fatto un’immersione emotiva al PalaDozza di Bologna nell’“Old Star Game” che detiene per ora il record di presenze (5mila due anni fa ma Trieste proverà a batterlo e intanto è già a metà dell’opera...) ora l’altro toccante ritorno, quello che ha segnato la sua esplosione cestistica (nella stagione 92-93 in maglia Stefanel ha tirato con il 61.9% da due e il 39% da tre punti).
«Non vedo l’ora di esserci, a Trieste. Se avessimo giocato al mitico Chiarbola avrei sicuramente pianto, perché quello è il simbolo della mia vita cestistica. Sono contento di rivivere emozioni con la gente che capisce e ama questo sport; quando l’Alma è salita in A1 l’anno scorso mi sono scritto con Daniele Cavaliero e mi sono rivisto 28 anni dopo. Brividi…».
Oltre a Tanjevic come tecnico, “capitan Pilu” in occasione del derby Trieste-Gorizia del 24 febbraio ritroverà per una sera come compagni di squadra Gregor Fucka, Dejan Bodiroga, Nando Gentile, Davide Cantarello e Claudio Pol Bodetto. —
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